1. La suocera che mi sono persa


    Data: 20/08/2020, Categorie: Etero Autore: edipo46, Fonte: Annunci69

    ... Quando ha fatto ingresso nel mio
    
    bilocale le ho fatto un inchino galante e le ho fatto
    
    omaggio di un mazzo di rose.
    
    “Ohibò!”, ha esclamato lei con aria frizzante, “tanta
    
    galanteria non lʼho mai ricevuta da un uomo!”
    
    Mi ha abbracciato e baciato sulla guancia. Ho ricambiato
    
    e lʼho trattenuta stretta a me quei pochi secondi
    
    necessari per sentire la morbida volumetria del suo
    
    corpo. Rosetta si era messa su in maniera straordinaria.
    
    Truccata e improfumata in maniera sobria ma ben
    
    percepibile, indossava un vestito nero sotto il quale si
    
    intravedeva un tanga nero i cui pizzi venivano messi in
    
    risalto ogni qualvolta doveva piegarsi. Dal decolleté
    
    tracimavano due grosse bocce che minacciavano di
    
    esplodere da un momento allʼaltro. Aveva per lʼoccasione
    
    indossato dei sandali molto alti neri laccati ed un collier
    
    che faceva bella mostra di sè sul rigoglioso davanzale.
    
    Sia le unghie delle mani che quelle dei piedi erano state
    
    ripassate con dello smalto rosso. Una visione dʼinsieme
    
    arrapante, inebriante.
    
    Le ho detto di mettersi comoda e lʼho pregata di
    
    attendermi un minuto perchè sarei sceso dal cinese a
    
    ritirare la cena. Quando sono tornato su, lʼho trovata già
    
    pienamente a suo agio. Si era seduta sul divano
    
    scoprendo le coscione sino alla fascia merlettata delle
    
    autoreggenti nere. Quella visione mi ha fatto sobbalzare il
    
    cuore, e non solo quello.
    
    Ho subito apparecchiato e ci siamo messi a tavola in ...
    ... un
    
    clima di eccitazione crescente. Le ho chiesto che scusa si era inventata per venire a cena da me. Mi ha risposto alzando le sopracciglia:
    
    “Alle 20 mio marito non si era ancora ritirato. Gli ho
    
    lasciato tutto pronto in cucina e ho affisso dietro la porta
    
    un post-it spiegandogli che era arrivata, senza preavviso,
    
    una nostra amica dallʼestero e che avevamo organizzato
    
    in fretta e furia una pizza…. Ma ora non parliamo di lui.
    
    Sono qua per passare una serata diversa”.
    
    Seduti lʼuno vicino allʼaltra abbiamo mangiato e bevuto e
    
    scherzato in allegria, toccandoci più volte con le
    
    ginocchia. Poi, con due calici di spumante in mano, ci
    
    siamo accoccolati sul divano avvicinandoci sempre di più.
    
    “Carino qui!”, ha commentato lei ad un tratto guardando
    
    tutto intorno il mio living e aggiungendo dopo una piccola
    
    pausa, “… certo si vede che manca la mano di una
    
    donna!.... A proposito, non mi dirai che, dopo Barbara,
    
    non ci hai portato nessuna qui….”
    
    “Non ci crederai”, le ho risposto mentendo, “eppure è
    
    proprio così …. la storia con Barbara è finita da tempo, ma
    
    non ne sono ancora uscito del tutto …. a casa vostra mi
    
    sentivo come un figlio”.
    
    “Cosa vuoi dire?”, mi ha chiesto lei sorridendomi con una punta di malizia, “ …. che ti mancano le coccole di mia figlia… o le premure di sua madre?”
    
    “Eh …. tuttʼe due”, ho risposto con eguale malizia, “… ma
    
    forse le seconde più delle prime!”
    
    Mi ha passato una mano dietro la nuca e mi ha ...
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