La mia vita con lei 17 – Quarantena – La fine di tutto, anzi no
Data: 18/04/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Incesti
Autore: bruno55, Fonte: RaccontiMilu
... migliore per rendere pan per focaccia a quella stronza; richiamo il contatto in memoria e chiamo.
“Ehi ciao Riccardo; non volevo disturbarti scusa, non c’era bisogno che mi richiamassi” “E se ti dicessi che mi andava di farlo?” “Ah interessante allora” “Senti, sei ancora in ufficio?” “No sono uscita un’oretta fa, ma non mi va di andare a casa mi sto facendo un giro” “Che combinazione, anche io sto facendo un giro, sono sul GRA” “Pensavo fossi tornato a casa dalla tua tardona” per sfottermi chiamava così Gabriella: “Invece no, oggi voglia di tornare a casa zero, ma non avevo neanche voglia di stare in ufficio” “Riccardo, se è uno scherzo finiscila qui per favore” “Scherzo? Ascolta Ale, io sto all’autogrill tra Pisana e Aurelia corsia interna, quanto ci metti ad arrivare qui?” “Sto sulla Roma Fiumicino dieci minuti al massimo” “Ti aspetto qui” “Giura che non è uno scherzo” “Sbrigati”; neanche otto minuti dopo vedo la sua macchina entrare nell’autogrill, scende e mi viene incontro e io la bacio lievemente sulle labbra: “Parcheggiala andiamo con la mia” “Andiamo dove?” “Ti piacerà ne sono certo” apro lo sportello passeggero della mia macchina e la faccio entrare: “Senti, quanto tempo hai a disposizione?” “Dipende, se faremo quello che voglio passo pure tutta la notte fuori” “Fantastico tesoro” le rispondo ed imbocco di nuovo la corsia del GRA per lasciarlo alla successiva uscita e, dopo un doppio cambio di direzione, entro in un motel dove sono stato spesso tanti anni prima ...
... con altre colleghe/clienti: “Bel posticino Riccardo, tutti piccoli cottage per farci stare tranquilli” mi dice mentre stiamo entrando alla reception; sbrighiamo le pratiche in fretta e prendiamo la chiave del cottage: “Riccardo, sai che io non ho pranzato?” “Neanche io, andiamo al bar?” “Volentieri” e al bar oltre ai soliti tramezzini e pizzette c’è anche un piccolo forno con un piccolo banco di affettati: “Mmmmmm che dici Riccardo, me lo posso fare un panino con il provolone piccante?”; sorrido e dico di si e lei se lo fa preparare molto abbondante e lo stesso faccio io, poi torniamo in macchina e la parcheggiamo davanti al nostro cottage, scendiamo e ci infiliamo dentro, chiudendo la porta dietro di noi: “Cazzo quanto ho desiderato questo momento” mi butta le braccia al collo e mi schiude le labbra con la sua lingua avida: “Mmmmmmmmmm mmmmmmmmmmm” ci scambiamo la saliva con passione morbosa e quando ci stacchiamo: “Lo facciamo subito o mangiamo prima?” mi chiede: “Mangiamo prima, te l’ho detto che il sapore del formaggio mi eccita da morire”.
Ci divoriamo i panini in pochi minuti, facendo due volte il gioco dello scambio dei bocconi, poi ci spogliamo e ci tuffiamo sul lettone rotolandoci bocca a bocca: “Aspetta spengo il cellulare” mi dice e va verso la sua borsa e mentre torna verso il letto la ammiro per bene, è veramente una bella donna, alta sul metro e settantacinque,occhi azzurro cielo e capelli biondo scuro, con una bella quinta leggermente calante e i capezzoli ...