La mia vita con lei 17 – Quarantena – La fine di tutto, anzi no
Data: 18/04/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Incesti
Autore: bruno55, Fonte: RaccontiMilu
... svuotarsi come un idrante in bocca, in faccia e sulle tettone di Gabriella che si prende tutto ridendo e gemendo, poi si raccoglie e succhia tutta la sborra dalle tette e dal viso: “Ti voglio in culo subito stallone mio” e si tuffa su quella mazza fagocitandola avidamente.
Mi sembra di impazzire e non resisto oltre, vorrei entrare prendere uno dei coltelli e squartarli entrambi, ma le gambe invece mi portano a risalire la scaletta con gli “Oooooohhh siii che bocchinara che sei” di quel maiale che mi perseguitano finchè non esco all’aperto; il silenzio irreale mi circonda, anche i cani sono buoni a cuccia, ho voglia di scappare via ma non resisto alla tentazione di guardare attraverso il piccolo lucernario e vedo Gabriella che si stacca e ammira l’enorme mazza che ha appena ritirato su, poi si sposta verso il tavolo e si mette in bocca un pezzo di provolone e ne mette in bocca a lui un altro pezzo; si baciano in bocca con passione, vedo che si scambiano i bocconi, come lei fa sempre con me, non è possibile Gabriella ma che ti è successo, non posso credere che mi hai preso in giro per tutti questi anni, ma perchè poi? Ma quello che vedo è chiarissimo, si sono staccati e lei si è messa a pecorina per terra, vedo benissimo lui che le punta quel palo gigantesco fra le chiappe: “Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh” nonostante il vetro chiuso l’urlo di lei mi stacca quasi le orecchie, lui la sbatte fortissimo, tirandolo quasi tutto fuori e ripiantandolo dentro con un ...
... colpo secco: “Oooooooaaaaaaahhhhhhh siiiiiiiii sfondamelo tuttoooooo mi fai morireeeee aaaaaahhhhhhhhh cazzooooooo come godooooooooo siiiiiiiiiii vengoooooooaaaaaahhhhhhhh” Gabriella urla all’impazzata e le sue tettone ballano esageratamente; non resisto più e scappo in macchina, apro il cancello e riparto sgommando, voglio scappare il più lontano possibile.
Per un attimo penso di andare da mamma, ma no sono troppo sconvolto non riuscirei mai a nasconderle quello che ho visto; che faccio maledizione, non voglio girare in macchina fino a stasera e aspettare che magari quello se ne è andato, no non voglio proprio tornarci da quella stronza, chissà da quanto mi mette le corna, non avevano certo l’aria di scopare la prima volta; che schifosa, mi ha sempre fatto pensare che lo disprezzava, che lo odiava e invece mi ci faceva cornuto, non riesco a crederci che abbia finto per tutti questi anni, non è possibile; imbocco di nuovo l’autostrada e me ne torno verso Roma, senza nessuna meta voglio solo allontanarmi il più possibile da lei, mi ha rubato la vita e ora me l’ha distrutta in un attimo; arrivo sul GRA e mi fermo a prendere un caffè all’autogrill, ora che ci penso non ho neanche pranzato e non mi va per niente di farlo, e appena poso la tazzina sento arrivare un messaggio sullo smartphone e guardo, convinto che sia lei; invece è Alessandra che scrive per scusarsi di essere stata un po’ troppo audace e pressante con i suoi approcci; cazzo, Alessandra perchè no, quale modo ...