1. La lunga notte – cap. 4


    Data: 17/08/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: Lord Byron, Fonte: RaccontiMilu

    ... attacco al palo di alluminio mentre il treno riprende la corsa. Passano due fermate, gente che spinge, schiaccia, scende e soprattutto sale.
    
    Fa molto caldo, il treno torna a decelerare, piegandosi leggermente per inserirsi in curva entrando in stazione. Le luci dei neon attraverso i finestrini sembrano flash stroboscopici che rallentano la loro frequenza. Si aprono le porte, qualcuno scende ma molti di più salgono. Altri corpi, la pressione aumenta. Una signora carica di sacchetti faticosamente si insinua alle mie spalle per cercare di guadagnare il vagone successivo, sono spinta verso la spalla dell’uomo seduto sul sedile vicino al mio palo, la donna riesce a passare, lasciando un vuoto dietro di se che si riempie subito. Recupero l’equilibrio mentre le luci azzurre riprendono la loro intermittenza sempre più rapida, poi i finestrini si tingono di nero. Il convoglio accelera, mentre un nuovo corpo preme alle mie spalle. Si appoggia con delicatezza, quasi a sfiorarmi, poi si stacca cercando di non far sembrare intenzionale il contatto. Fisso il mio sguardo davanti a me, bagliori di azzurro illuminano il buio della galleria. Gli occhi di Dasho si impadroniscono della mia mente, abbasso la testa tra le braccia, aggrappate con le mani al palo. Finalmente rilassata sporgo leggermente il mio corpo indietro. Ritrovo immediatamente il corpo alle mie spalle, che questa volta non si ritrae. Contro di me sento crescere l’eccitazione dell’uomo, che si posiziona tra le mie ...
    ... natiche, cominciando a strusciarsi lentamente.
    
    Non voglio voltarmi, non voglio sapere com’è quell’uomo che sta scaldandosi al calore del mio corpo. Muovo lentamente il bacino per agevolare il suo movimento mentre il treno frena in una nuova stazione. Un tizio corpulento vuole passare per scendere e l’uomo si schiaccia contro di me, il suo cazzo è piantato contro il mio culo, duro come una roccia, poi si sposta di lato. L’aria che entra dalle porte aperte mi rinfresca, non ho il coraggio di alzare la testa, l’accelerazione della vettura mi spinge contro di lui, ora quasi di fianco a me, aggrappato con una mano al mio stesso palo. Altri corpi premono su di noi, ogni spazio si riempie subito. La sua gamba aderisce completamente alla mia, mentre un piede si insinua tra i miei, spinge di lato. Abbasso ancora la testa e obbedisco, allargandoli guadagnandomi lo spazio tra due persone. La sua mano sfiora la mia gonna, mentre mi adagio nell’incavo della sua spalla appoggiandomi al braccio che lo sorregge. Sporgo ancora il culo, siamo tutti addossati gli uni agli altri, nessuno può vedere cosa accade così in basso. Le dita raggiungono il bordo della gonna, e incontrano subito quello della calza aiutate dall’altezza dei tacchi, sento che si ferma per qualche secondo e il suo cazzo si irrigidisce ancora contro di me. Poi la mano riprende l’esplorazione. Raggiunge il solco tra gamba e natica, si fa guidare lentamente verso l’interno delle cosce e approda al mio perizoma. Le dita superano ...
«1...345...»