1. Una sera diversa al mare


    Data: 15/08/2020, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Autore: refo5981, Fonte: RaccontiMilu

    ... disse. Lui la prese per mano e la portò dentro il locale. Sembrava conoscere tutti, e a Marta piacque. Aveva sempre avuto un debole per i tipi sicuri. Lui scelse un posto con due sedie e un divanetto, su cui si sedette Marta. Lui le si sedette accanto. Non era un ragazzo a cui piaceva perdere tempo, evidentemente. Dopo una breve occhiata alla lista, la ragazza scelse un Mojito, mentre lui prese una birra. Marta si sentiva un pò impacciata, non sapeva come sistemarsi e, nonostante sapesse che lui era lì per un motivo soltanto, non voleva cedere subito al contatto fisico. Al contario, Simone era sciolto, parlava a ruota libera e rideva tanto. Aveva una bella risata, aperta, una di quelle che faceva venire voglia di ridere anche a chi lo ascoltava, e il tipico accento romagnolo, un pò da sbruffone. Era curioso di sapere di Marta e della sua vita, e lei si stupì accorgendosi che sembrava ascoltarla davvero, tanto che dovette sforzarsi di ricordare che era tutto finto: lui voleva scoparsela, e questo era tutto. Era solo uno più furbo degli altri, o forse nemmeno: forse era davvero così, uno che ascoltava, ma questo non toglieva nulla al fatto che una parte più o meno grande del suo cervello, questo Marta non poteva dirlo, era impegnata a immaginarla nuda. Era evidente da come la guardava: da quel lampo negli occhi che spuntava fuori, a volte, quando lei faceva un movimento e metteva involontariamente in risalto le gambe, o quando si inumidiva le labbra. Le piaceva, ...
    ... però. Le piaceva indovinare quello che lui stava pensando, tanto che a un certo punto si mise a giocare. Cosa sarebbe successo se si fosse impercettibilmente spostata la scollatura in modo da fare intravedere il reggiseno di pizzo? E se si fosse riavviata i capelli inclinando la testa di lato, sfiorandolo con un piede? Stavano parlando in due lingue diverse: chiacchieravano del più e del meno, certo, ma il vero dialogo era muto. Erano lì da più di un’ora, e lui non aveva perso occasione di toccarla, come se volesse rendere chiaro a tutti che lei era lì con lui e con nessun’altro. Le sfiorava il viso con la mano, le toccava le dita, le appoggiava la mano sulla coscia. A Marta di solito questi atteggiamenti davano fastidio, ma stasera no…stasera si sentiva diversa. Aveva caldo, aveva bevuto un secondo Mojito ma non era quella la causa. Ogni volta che lui la toccava aveva un brivido. Avrebbe voluto prendere la mano di lui e trattenerla, farsi toccare in maniera più decisa. Pensava a quello che la aspettava, ed era eccitata.
    
    “Cazzo, non è possibile. Cosa mi sta succedendo?”. Si sentiva confusa ma non le importava. Le piaceva non riconoscersi, le piaceva essere lì, ma avrebbe voluto che Simone si desse una mossa. Voleva pagare e andarsene, voleva trovarsi in quel futuro che aveva immaginato tutta sera. “Che dici dada, andiamo a fare due passi?” – finalmente, qualcosa aveva intuito!
    
    “Si, fa caldo qui. Andiamo in spiaggia?” propose Marta, quasi stupendosi di aver preso ...
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