Questo sono io - 1. una nuova vita
Data: 14/08/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: FinnTanner, Fonte: Annunci69
... puntato la sua preda. “Cosa?” Disse facendo un passo verso di me, minaccioso.
Mi sentii gelare. “Aspetta!”
“Perché?” Ormai aveva già coperto la breve distanza che ci separava e si era insinuato tra le mie gambe. Il suo cazzo pulsava a pochi centimetri da me e all’improvviso sembrava ancora più grosso e intimidatorio di prima.
“Io non l’ho mai fatto!” Gridai, pieno di angoscia.
Per un momento, Marco mi fissò perplesso e immobile, poi qualcosa nella sua espressione si incrinò.
Pensai non gli importasse che non avessi nessuna esperienza e mi irrigidii, preparandomi a resistere contro il suo prossimo assalto. Invece lui iniziò a ridere.
Ero sbalordito, non mi aspettavo che reagisse in quel modo ma lui stava ridendo sempre più forte e non accennava a smettere. Stava ridendo di me.
Iniziavo ad arrabbiarmi sul serio. Non aveva il diritto di umiliarmi in quel modo. “Sei uno stronzo!” Gli gridai in faccia, mi veniva da piangere ma non potevo sopportare che mi vedesse in quello stato. “Vattene!” Gli urlai contro, spingendolo per levarmelo di dosso ma era come premere contro un muro.
“No, dai, scusa, scusa!” Disse cercando di trattenere le risate, senza molto successo.
Ero furioso. “Devi andartene! Esci dalla mia camera!”
“Dai, aspetta, scusa.” Riuscì a calmarsi alla fine. “È solo che non me lo aspettavo, davvero.”
Lo ...
... guardai dubbioso, temevo che mi stesse ancora prendendo in giro e rimasi sulla difensiva.
Marco mi guardava dritto negli occhi, onestamente.
Sembrava davvero sincero, e dalla rabbia iniziai a passare all’imbarazzo per quella confessione e la sfuriata che ne era seguita. Ad un tratto non sapevo più cosa dire e avrei voluto solo nascondermi.
“Tutto a posto adesso?” Mi chiese Marco quando sembrava che mi fossi calmato.
Non so perché gli credevo. Avere una conversazione con lui, però, era impossibile con il suo cazzo che oscillava a pochi centimetri da me. “A posto.” Riuscii a rispondergli dopo un po', arrossendo. “Ma potresti togliere quel coso enorme dalla mia gamba, per favore.”
Mi pentii subito per la scelta infelice delle parole.
Marco abbassò lo sguardo, seguendo la direzione del mio, poi tornò a guardarmi sollevando le sopracciglia. Ma anziché levarsi di dosso si sdraiò proprio sopra di me, avvolgendomi completamente. Il suo viso era di nuovo a pochi centimetri dal mio. “Mi sembrava che quel ‘coso enorme’ fino a poco fa ti piacesse, o sbaglio?”
Io arrossi violentemente e Marco mi guardò con soddisfazione. Non sapevo proprio cosa dire per uscire da quella situazione.
Per fortuna, presto Marco mi levò dall’imbarazzo, allungò il collo e riprese a baciarmi.
E almeno per un po' non ero più costretto a dire nulla..