1. Questo sono io - 1. una nuova vita


    Data: 14/08/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: FinnTanner, Fonte: Annunci69

    ... era addormentato sul divano davanti alla televisione accesa. Indossava solo un paio di vecchi pantaloncini e teneva i piedi nudi poggiati sul tavolino del soggiorno, accanto a un sacchetto di patatine e due bottigliette di birra vuote.
    
    Sbuffai e mi avvicinai per raccogliere le bottiglie. Russava lievemente e non si era nemmeno fatto la doccia, aveva ancora addosso quel tenue odore di auto nuova e sudore. Era alto e magro, con le gambe lunghe e i muscoli del petto e dell’addome definiti. Sapevo che avrei dovuto allontanarmi subito da lui, ma il mio corpo non rispondeva e non riuscivo nemmeno a distogliere lo sguardo dal suo petto che si alzava e abbassava regolarmente.
    
    Il rumore di una scena del programma che stava guardando lo fece sussultare nel sonno, e io mi riscossi accorgendomi che lo stavo fissando già da un po'. Corsi via, gettai le bottiglie e mi avviai a passo svelto verso la mia camera, chiudendomi la porta alle spalle cercando di non fare rumore. Poi mi buttai sul letto e affondai la testa nel cuscino sperando di poter scomparire.
    
    Qualche giorno dopo, Marco afferrò una tazza dalla credenza in cucina e se la riempì fino all’orlo con i miei cereali e il latte freddo di frigorifero. “Come mai tuo padre ti tiene sotto sorveglianza?” Mi chiese di punto in bianco, sedendosi dall’altro lato del tavolo, proprio di fronte a me
    
    Non capivo perché d’un tratto avesse tanta voglia di fare conversazione, io e lui non avevamo scambiato più di due frasi di senso ...
    ... compiuto da quando vivevamo insieme. Lo ignorai mentre finivo velocemente di fare colazione, prima di andare a lezione.
    
    “Non mi sembri un tipo… che crea problemi.” Insisté con la bocca piena.
    
    Io infilai la mia tazza nella lavastoviglie e cercai di svignarmela dalla cucina senza fargli sembrare che scappassi. Quando gli passai accanto vidi un mezzo sorriso passare sul suo volto, e potevo giurare di aver visto i suoi denti bianchi scintillare come quelli di un lupo. Di sicuro la colazione mi rimase sullo stomaco per tutta la mattina mentre ripensavo alla sua espressione.
    
    Quando rientrai all’ora di pranzo, nell’ingresso c’erano un paio di scarponi neri di pelle abbandonati fuori dalla scarpiera. Era strano, a quell’ora non avrebbe dovuto esserci nessuno in casa. Marco pranzava in mensa o si fermava a mangiare qualcosa per strada se era di pattuglia. In ogni caso, qualcuno si stava facendo la doccia e aveva anche lasciato la porta del bagno aperta. Il nostro appartamento aveva due camere da letto e due bagni, io usavo quello in fondo al corridoio, Marco invece usava quello più grande, proprio di fronte alla mia camera, e quando ci passai accanto non potei evitare di guardare dentro. Ero obbligato a passare di là e non potevo nemmeno camminare ad occhi chiusi, tentai di mettere a tacere la mia coscienza. Il bagno era pieno di vapore, ma potevo comunque scorgere la sua sagoma di spalle dietro le pareti di vetro appannate della doccia. Fissai affascinato i muscoli della sua ...
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