1. Nei panni di mia madre - 3


    Data: 12/08/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: LuogoCaldo, Fonte: Annunci69

    ... il suo?
    
    “La seconda banana vuole entrare così”. Mi avvisò.
    
    Il giocatore posò l’uccello sulle labbra e le violò, mentre un rivolo di liquido seminale mi colava sul mento.
    
    “Ti meriti proprio un bel pieno”. Mi sussurrò il maiale e cominciò a fottermi.
    
    Non mi lasciò fare nulla. Mi scopava come un dannato mugolando rumorosamente.
    
    “MMMMMH … Che vacca …” Ripeteva.
    
    “Allora”. Chiese Carmine mentre ancora avevo l’uccello in bocca. “Di chi è”.
    
    La sua voce era sempre vistosamente eccitata.
    
    “Che stronzo”. Pensai. “Lo sta facendo apposta”.
    
    “È Stefano”. Tirai a indovinare.
    
    “Ancora una volta ti meriti lo scarico”. Disse lui.
    
    Lo stallone si avvicinò. “Te la faccio uscire dalle orecchie” Mi sussurrò e, dopo essersi piantato la bocca tra le gambe, cominciò a pompare.
    
    Martellava la nerchia contro il palato.
    
    Mi sentivo soffocare eppure quell’attitudine mi stava eccitando.
    
    Per lui ero un buco. L’avrebbe piantato con la stessa forza nel culo come in qualsiasi altro pertugio.
    
    Stavo lacrimando quando, senza rallentare, il maiale mi spinse la testa all’indietro, serrò le cosce sulle mie guance e ansimò con urgenza: “In gola … in gola”.
    
    E mentre lo faceva schizzò la sua sborra direttamente nella faringe, provocandomi forti conati.
    
    Passò qualche secondo prima che Carmine riprendesse la parola.
    
    “Doveva essere lui”. Pensai mentre, a mia volta, cercavo di ricompormi.
    
    “Ora l’ultimo giocatore …” Esordì.
    
    Un vociare fitto si levò nel ...
    ... corridoio.
    
    “Cazzo, non adesso …” Disse quello che ancora doveva godere. “È il mio turno!”. Riconobbi l’urgenza nella voce di Benito.
    
    “È Marinelli?”
    
    “Ma no sta scopando quello, dai chiavatela”
    
    “Ma cristo, ci beccano …”.
    
    “Serve uno che piantoni la porta”.
    
    “E chi? Abbiamo pagato tutti”.
    
    “Che diavolo c’entra! Tu hai fatto. Andate voi due, dai.” Suggerì Benito. “Porca troia … per una volta … Ma io vi ho rotto le palle mentre …?”.
    
    “Ok va bene … va bene … Ci mettiamo fuori. Muoviti però”.
    
    Sentii che si rivestivano e, poco dopo, la porta della stanza venne aperta e richiusa rumorosamente.
    
    “Adesso vediamo se capisci di chi è l’ultimo cazzo”. Mi disse Benito e, mentre mi serrava le guance tra le dita, prese a sbattermi il pesce sulla faccia.
    
    “Ti avviso che è il più grosso di tutti”. Annunciò mentre me lo piantava tra le labbra. “Pompa, avanti”.
    
    La cappella era così gonfia che a stento riuscivo a farla entrare.
    
    Lui mi forzò con impazienza.
    
    Si stava finalmente godendo la succhiata.
    
    “Toccami le cosce” Mi ordinò.
    
    Non me lo feci ripetere.
    
    I suoi polpacci erano enormi e i muscoli femorali guizzavano tesi sotto le mie dita.
    
    Gli afferrai le natiche e me lo spinsi dentro la gola aspirandogli la mazza con voracità.
    
    “Ahhhh … aaah …”. Stava impazzendo.
    
    “Non ce la faccio più”. Mi disse.
    
    E prima che potessi accorgermi di quello che stava per succedere estrasse il cazzo dalla bocca, si accovacciò a terra, alla mia altezza, e mi infilò la lingua in gola, ...