La vita di margi
Data: 10/08/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Easytolove, Fonte: Annunci69
... grasso e l’olio dei motori.
Sapevamo che presto ci saremmo separate, non per questo la nostra dedizione agli studi venne meno, ma le nostre notti divennero sempre più infuocate.
La bellezza di Marcellina mi inebriava, aveva un modo tutto suo di lasciarsi amare, godevo di quelle sue forme perfette senza nessuna limitazione, mi lasciava fare tutto quello che volevo, avrei potuto baciarle e leccarle i seni, coricata sopra di lei per una nottata intera, mi accarezzava la nuca e i capelli corti, sospirando e sussurrando, restando sempre ferma in quella posizione.
Quella nostra ultima estate passò in un battibaleno.
Una mattina, avevamo ormai superato gli esami finali, eravamo solo in attesa degli scontati esiti, presto avremmo lasciato per sempre il collegio, la direttrice ci chiamò nel suo ufficio.
Era molto invecchiata, per come ce la ricordavamo quel primo giorno di tanti anni fa, una donna energica e vigorosa, dotata di una strana bellezza magnetica, che gli abiti religiosi non facevano che esaltare.
Ci disse di sedere sulle due sedie di legno massiccio, imbottite di spesso cuoio, che stavano di fronte alla grossa scrivania di mogano scuro, dietro alla quale lei dirigeva da sempre le sorti dell’istituto.
Dopo averci per qualche istante osservate iniziò un lungo discorso, alla fine del quale riuscimmo a stento a trattenere le lacrime per l’emozione.
Siamo state tra le sue allieve preferite, fin da quella mattina che ci sorprese a dormire insieme, ...
... quella punizione data a malincuore, e poi mai più ripetuta anche se sapesse bene tutto quello che combinavamo.
Ci disse che, anche se probabilmente le nostre strade si sarebbero per sempre separate, avevamo imparato ad essere donne libere e indipendenti, senza pregiudizi, anche innamorate, ma avremmo compreso solo con il tempo, la lezione che in silenzio ci aveva impartito.
Quello passato era l’ultimo anno che il collegio aveva funzionato, con noi se ne andava per sempre, in qualche modo aveva suggellato il giusto coronamento di una vita dedicata alla crescita e alla realizzazione, di centinaia di bambine, divenute donne.
Poi ci ha baciate, e donato un piccolo volumetto, con rilegate tutte le pagelle e le valutazioni che lei scriveva a fine anno, il suo giudizio sul nostro percorso di crescita, comprendemmo di avere avuto una mamma occulta, che ci aveva guidato senza che ne accorgessimo per tutti quegli anni meravigliosi.
Poi venne l’ultimo giorno, eravamo eccitate per la nuova vita che ci attendeva, ma tristi per l’inevitabile lontananza. Ci eravamo promesse che ci saremmo scritte tutti i giorni, appena possibile riviste, amate per il resto della vita.
Andammo a perlustrare tutti quei posti che da bambine ci attiravano, le soffitte buie, gli scantinati umidi dove ormai quasi inutilizzati arrugginivano gli arnesi più strani, la stanzina dove scoprimmo la direttrice che, come avremmo compreso dopo, si lasciva andare alla passione con il giardiniere burbero e ...