1. La vita di margi


    Data: 10/08/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: Easytolove, Fonte: Annunci69

    ... decise di mandarmi in quel collegio, dove avrei avuto un educazione più consona con quelli che avrebbero dovuto poi essere i miei doveri di donna, moglie a madre, inquadrata nei dettami più rigidi di quello che le sue regole religiose prevedevano.
    
    Mi mancavano le fugaci coccole materne, i giochi con i miei fratelli, le risate mattutine, le corse nei giardini con il nostro grosso cane, che pareva impazzire per me, i baci che tutti volevano da me prima di addormentarsi la sera. Mi stavo preparando per la mia terza notte di disperazione e pianto nel silenzio della camerata, sola nel mio letto, quando mi accorsi che la bimba che stava nel piano di sotto del letto a castello che occupavo, silenziosa e furtiva si stava arrampicando, per poi infilarsi sotto alla coperta al mio fianco.
    
    Si chiamava Marcellina, era una splendida bimba bionda, con gli occhi azzurri, quando sorrideva si formavano due fossette sulle guancie ai lati della bocca. In un primo momento lo spavento e l’apprensione ebbero il sopravvento, ma poi mi disse che anche lei aveva pianto sempre durante la notte, che mi aveva sentito, e che aveva bisogno di qualcuno che dormisse con lei, come faceva sempre con la sorella più piccola, quando di notte avevano paura del temporale, o di qualche spirito cattivo che fosse venuto a rapirle.
    
    Mi ritrovai con quel corpicino che mi abbracciava e mi trasmetteva calore, smisi di piangere, e con il susseguirsi del suo respiro tiepido, mi sono addormentata per la prima volta ...
    ... al sicuro, nell’oscurità misteriosa del collegio. Purtroppo il risveglio non fu dei più felici, e dovemmo farne fin da subito i conti con le rigide regole. La madre superiora, come ogni notte faceva un ispezione nelle camerate, e ci sorprese in quella che era considerata come una delle più gravi e peccaminose trasgressioni.
    
    Dormire con un'altra allieva era severamente proibito, e la punizione che ne conseguiva era particolarmente crudele. Ho il ricordo di noi due in ginocchio, con le gonne alzate e le mutandine abbassate in mezzo al salone, con tutto il collegio schierato ad assistere come monito.
    
    La madre superiora che diceva, Maria Grazia e Marcellina questa notte hanno infranto il più grave dei divieti, per cui prima avranno inferte cinque cinghiate sul sedere scoperto, e poi dovranno stare per tre ore inginocchiate con i ceci sotto alle ginocchia. Piansi più per la rabbia e la delusione di non poter ancora dormire abbracciata con Marcellina che per il dolore delle cinghiate, che la superiora non ebbe il coraggio di sferzare con molto vigore.
    
    Anche i ceci dopo pochi istanti finirono tutti sparpagliati intorno, e nessuno venne a controllare se effettivamente stessero facendo la loro funzione intimidatoria. In ogni caso, l’abitudine di restare per qualche fugace minuto nello stesso lettino non l’avremmo mai persa, e con il tempo imparammo anche a trascorrere intere nottate senza essere scoperte. I primi mesi passarono veloci, scanditi dalle noiose abitudini e regole ...
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