1. Spagna


    Data: 07/08/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Berto747, Fonte: Annunci69

    ... essere usato ancora più volte.
    
    Visitai per lungo e per largo il locale e poi mi diressi alle docce. Lì trovai il cliente-amico del gestore. Aveva un fisico da sballo. Alto almeno 20 centimetri più di me, aveva il corpo massiccio da atleta, coperto abbondantemente di pelo brizzolato. Asciutto senza essere magro, coi muscoli ben in evidenza. Poteva avere l’età di mio padre ma è proprio quello il genere di uomo che adoro.
    
    Dopo quello che gli avevano raccontato su di me, non perse tempo. Mi si avvicinò e mi accarezzò con determinazione. Le sue mani erano grandi e ruvide, erano mani aduse a lavori pesanti. Mi strizzò come un fuscello e mi baciò a fondo schiacciandomi contro la parete mattonellata, mentre l’acqua tiepida ci travolgeva dall’alto. Quando si staccò, mi costrinse a scivolare in basso fino ad accovacciarmi sotto di lui e mi trovai al cospetto della sua mazza nodosa completamente in tiro. Lo guardai dal basso, aprii la bocca e avvolsi quella gustosa cappella con le labbra e la lingua guizzante. Chiusi gli occhi per assaporarla meglio ma facevo fatica per quanto era grossa. Ma la fatica maggiore venne quando voleva infilarmi il cazzo in bocca, con la testa bloccata dalla parete dietro di me. Non sono riuscito ad andare oltre la metà. Mi infilava e sfilava la minchia ripetutamente ma, quando arrivava a quel punto, avevo i conati. Si fermava e tornava indietro. Mi avrebbe certamente ucciso se avesse affondato di più.
    
    Ad un certo punto, decise che era arrivato il ...
    ... momento di infilarmelo tutto dentro ma in un altro buco. Io non avevo alcuna facoltà di decisione. Potevo e dovevo solo sottomettermi alle sue voglie. Era evidente che la sua forza sovrastava di molto la mia. Ma non è che mi dispiacesse. Ad ognuno il suo ruolo ed io avevo quello di troia da sfondare.
    
    Mi sollevò, mi girò e mi mise piegato, con le mani puntate alle mattonelle della doccia. In quel mentre mi resi conto che eravamo in una parte comune, non nel privato di un camerino, e chiunque avrebbe potuto vederci. Ed infatti un ragazzo di qualche anno più grande di me, molto bello e dal corpo possente, coperto anche lui di pelo su torace, braccia e gambe, ci osservava con gli occhi di fuori maneggiandosi il cazzo con lentezza per resistere più a lungo.
    
    L’uomo mi allargò le chiappe afferrandole a piene mani ed aprendole con i pollici. Affondò il viso tra loro e con la lingua titillò l’orifizio sacrificale. La barba rasposa mi graffiava la pelle così delicata da quelle parti ed io già godevo, pregustando il trattamento che avrei subito di lì a poco. Gemevo di voglia. Il ragazzo vicino a noi si massaggiava con cautela e si vedeva che era alle prime armi. Una visione del genere oltrepassava certamente le sue fantasie.
    
    Il “vecchio” tornò eretto, continuando a tenermi aperto con le mani che mi arrivavano ai fianchi e mi tenevano saldamente. Puntò il glande paonazzo, si girò verso il ragazzo come per dirgli “Adesso ti faccio vedere come si fa a sventrare una puttana” e, ...