Spagna
Data: 07/08/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Berto747, Fonte: Annunci69
Alcuni anni fa, ad ogni mia vacanza andavo in Spagna. Che bel periodo quello! Quella nazione era da relativamente poco uscita da una dittatura bigotta ed ancora non si era completamente americanizzata come oggi. In compenso la libertà sessuale era esplosa e sesso e situazioni pubbliche, per noi qui ancora oggi imbarazzanti, erano normali. Di omofobia nemmeno l’ombra e c’erano tanti, ma tanti maschi ruspanti e sposati molto ben dotati. Non c’era nemmeno l’idea di quel virus mortale, mentre altre infezioni sessuali erano ormai curate con facilità, a differenza del passato. Insomma, ho vissuto tutto quel periodo d’oro breve ma fantastico durante il quale si poteva dare sfogo senza problemi alle nostre voglie nascoste.
Quella volta, che vi voglio raccontare, ero andato a Barcellona. Bella città, grande, spaziosa, artisticamente e storicamente eccellente. Lo spirito che vi si viveva era libero e disinibito. La vacanza si prospettava proprio bella, serena e spensierata per un giovane 24enne con la vita davanti e tanti cazzi dietro.
Avevo trascorso la notte in una discoteca gay con eccellente spettacolo di trans e tanti camerini dalla luce fioca dove avevo soddisfatto tre maschi. Uno per volta, sia chiaro. La mattina dopo era una splendida giornata di sole primaverile e, dopo una buona colazione, sono andato a passeggio su per il Montjuic, imbattendomi nel Palau Sant Jordi in costruzione, poi inaugurato per le successive Olimpiadi.
Oltre alla tanta libertà sessuale, ...
... c’erano ovviamente molti sexy-shop di ogni tipo, non solo shop. Da noi erano rarissimi, piccoli, nascosti e più che altro mimetizzati da rivendite di filmini hard, da poter prendere anche in affitto. Volevo vederne uno grande come un supermercato. Un amico, conosciuto in albergo, me ne consigliava alcuni e uno di questi era proprio vicino al mio hotel. Era annesso ad una sauna con camerini e dark-room.
Me la presi comoda, troppo comoda, tanto che arrivai e lo trovai chiuso per la pausa pranzo. Avrebbe riaperto alle 17, come era scritto su un cartellino alla porta. Davanti aveva tre gradini e su questi era seduto a godersi il sole un bel tocco di maschio sui 35 anni che mi informò della chiusura, come era scritto sull’avviso. Oltre ad essere piuttosto interessante, aveva due bellissimi occhi marcati di nero, come se si fosse truccato con la matita, ma naturali, con i quali mi scrutò intensamente. Non mi sembrava il caso di saltargli addosso in quel momento, così in mezzo alla strada. Lo ringraziai e me ne andai.
Pranzai in un piccolo locale del Barrio Gotico a base di tapas ed un fresco gazpacho e poi rientrai in albergo per un breve riposino, come fanno tutti gli spagnoli che si rispettino. Anche in considerazione di dover poi passare la notte in qualche locale. Non vedevo l’ora di tornare in quella “tienda” per curiosare e magari vedermi qualche filmino porno gay dei quali, anche allora andavo matto. E qui non se ne vedevano proprio se non comprandoli, ma abitavo coi miei e ...