1. mamma remissiva 01


    Data: 07/08/2020, Categorie: Incesti Autore: mammaavvocato, Fonte: RaccontiMilu

    ... Lo dico a tuo fratello !!! Fermati !!! Non ci fu nulla da fare, mi mostrò il suo cazzo già in piena erezione. Si abbassò, io scalciavo e tentavo di divincolarmi, riuscii a spostarmi ma non ci fu verso di farlo fermare. Si prese il cazzo e lo puntò alla mia figa, non fu facile penetrarmi, mi muovevo, ero asciutta. Mi dimenavo. Uno schiaffo, questa volta ancora più forte mi colpì in viso. Rimasi bloccata e impaurita. Urlava. L’imbarazzo delle urla, il dolore della situazione, il terrore che qualcuno capisse cosa stesse succedendo. Rimasi per un attimo impietrita. Si sputò sulla mano una gran quantità di saliva e se la passò sul cazzo. Lo puntò nuovamente sulla figa, due volte su e giù tra le labbra della figa. Spinse e cominciò a entrare. Grugniva. – Ecco, così lo vedi se sono un uomo. Tieni, prenditi questo cazzo. Ora ti faccio vedere io. La scopata era iniziata, schiacciata sotto il peso di mio figlio. Mi stava scopando con decisione e profondità, godendosi ogni affondo. Sentivo la sua cappella scoperta che mi entrava fin dentro l’anima. Le sue mani mi artigliavano le cosce e il culo, il suo cazzo entrava ed usciva. La mia figa si era bagnata, ero ferma immobile, remissiva, ancora una volta remissiva. Soprattutto muta. Erano quasi sei anni che non scopavo, precisamente non venivo scopata, anche suo padre mi scopava. La mia figa era stretta, aveva perso la dimestichezza con il cazzo. Enrico aveva più o meno le stesse dimensioni del padre, forse un po’ più largo. A questo ...
    ... pensavo mentre lui ad un tratto si irrigidì, lo tirò fuori e mi sborrò addosso, sudato e tremante. – Vai a pulirti che fai schifo sporca di sborra e tutta sudata. Così mi disse mentre si alzava e andava in bagno. Mi alzai e anche io andai a darmi una ripulita. Cenai da sola, lui si era chiuso in camera sua. Tentavo di non pensare a niente di quanto fosse accaduto, cercavo di capire come venirne fuori. Mi sedetti sul divano a guardare un po’ di televisione, al buio della sera rischiarata solo dalle luci dei programmi. Lo sentii arrivare in salotto, si sedette accanto a me in silenzio. Cercavo di capire cosa stesse succedendo. La sua mano sinistra sulla mia nuca, mi tirò a sé, mi spingeva giù, con la destra si era scoperto il cazzo nuovamente in erezione. Mi avvicinò la faccia al suo cazzo e mi spinse a prenderglielo in bocca, tentai di divincolarmi ma uno schiaffo mi colpì ancora una volta, capii che non potevo farci nulla, aprii la bocca e feci uno dei pochi pompini della mia vita. Mio marito non li chiedeva quasi mai. Mi riempiva la bocca, dettava il ritmo. – Succhia, succhia troia. Spompinalo come si deve. Mi tolse la mano dalla testa, ma io ormai continuavo a spompinarlo anche da sola. La sua mano finì sul mio culo, mi sollevava la gonna, scoprì il culo e cominciò a toccarmelo, mi scostò le mutandine e giocava con i miei buchi. Figa, ano, figa, ano. – Fermati, alzati, mettiti in ginocchio sul divano. Obbedii. Mi fece alzare, mi sollevò la gonna e scostò le mutandine. Mi penetrò ...
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