Lo scambio
Data: 06/08/2020,
Categorie:
Trans
Autore: Federossetta, Fonte: Annunci69
... Chissà se anche a scuola mi avrebbero poi trattato così. Rimpiangevo la bella vita di Denise.
Al termine della loro visita se ne andarono tutti, compresi i miei genitori, lasciandomi solo con il mio migliore amico.
"Pensavo stessi per morire da un momento all'altro." Mi disse. Feci spallucce "Grazie per essermi stato vicino, i miei mi hanno riferito che sei venuto spesso." Scese un silenzio di tomba. Dovevo raccontargli la verità. Ma prese la parola lui.
"Da quando è scoppiato quell'incendio non sono più riuscito a trovare pace. Mi sentivo in colpa per come ti avevo trattato il giorno prima e pensavo non avessi più avuto il tempo di dirtelo." Era proprio dispiaciuto.
"Senti, Edo. Devo raccontarti una cosa. L'incidente c'è stato, è innegabile, ma è avvenuto per un motivo."
Allora cominciai a raccontare la mia complicata storia, a partire da quel mercoledì mattina fino al sabato sera quando finalmente capii il motivo di tale prova. Lui mi ascoltò assorto, i profondi occhi scuri guardavano fuori. Pensavo non mi avesse mai più preso sul serio dopo il racconto, ma lui alla fine ne uscì fuori con la domanda più importante che potesse fare.
"Qual era allora lo scopo di tale scambio?"
Lo guardai, sorridendo, e risposi tutto di un fiato: "Tu." Allora mi avvicinai a lui e ci baciammo, non più da amici, ma da innamorati, e mi sentii finalmente in pace. Avevo compiuto la mia missione.
Capitolo 14: Edoardo
Quella notte presi la decisione di chiarire tutto con ...
... Denise Melanie.
La conversazione al telefono fu lunga, e parlammo come due amici che si conoscevano da parecchio tempo. Mi disse che anche a lei era stata assegnata una sorta di missione. Infatti era stata per tutto il tempo nel mio corpo come avevo intuito, avendo avuto modo di pensare alla sua sfrenata vita. Mi ringraziò per aver messo a posto alcune cose nella sua quotidianità e mi promise che un giorno ci saremo incontrati. Infine le chiesi il numero di Andrea, volendo ringraziarlo personalmente.
Quando lo chiamai mi rispose allegro: "Ciao Fede, avevo ragione io non è vero"
"Come sempre" risi. Come aveva fatto a sapere che ero io che lo chiamavo non lo capii. Non mi chiese se avevo trovato la soluzione, ma invece mi invitò un giorno a casa sua con Edoardo. Voleva conoscerci entrambi. La mia mente ribelle moriva dalla voglia, chissà quando sarebbe avvenuto.
Per un intero mese mi ristabilii, andando a scuola e vedendo Edoardo solo lì. Lui non disse niente riguardo al nostro incontro, e anch'io non ne feci menzione.
Finché un weekend i miei genitori dovettero andare via lasciandomi da solo. Telefonai a Edoardo.
"Va bene, prendo i vestiti e arrivo subito"
Quando arrivò lo salutai soltanto, e poi uscimmo in giardino a fare due tiri a pallone. Lui propose di invitare altri amici, e così in poco tempo il nostro incontro si trasformò in un festino. Giocammo a calcio e io mi trovai stranamente bene nel mio corpo resistente e non più esile.
Dopo la partita ci ...