Lo scambio
Data: 06/08/2020,
Categorie:
Trans
Autore: Federossetta, Fonte: Annunci69
... se le avessi chiesto se poteva portarmi a trovare un amico. Prima però dovevo superare certe sue prove che ancora non sapevo.
Aprii la porta di casa serrata per vedere Cati coricata sul divano impegnata a guardare un telefilm.
Stava sgranocchiando dei pop corn. Alcuni si erano infilati tra le sue tette. Mi accorsi che indossava il mio pigiama.
"Cati vedo con felicità che ti sei sistemata. Come mai sei andata via prima oggi?"
"Non me la sentivo, le orgie non sono il mio genere." I miei occhi erano fissi sulle sue labbra carnose che tormentavano uno snack.
Sperai si fosse dimenticata della nostra sfida. Ero leggermente spossato e l'unica cosa che desideravo era coricarmi.
Il corpo femminile è meno resistente agli sforzi di quello maschile.
"Cosa danno alla TV?" Chiesi per cambiare argomento.
"Mhhhh... La storia di una ragazza che perde una scommessa con la migliore amica ma che poi non la mantiene." Mi aveva beccato.
"Ma non dicevamo sul serio Cati."
"Come no. Senti, fai come vuoi, ma le promesse si mantengono, prima o poi ti tornerà tutto." Spense la televisione e si alzò. Si incamminò verso i cappotti. Nell'altra stanza vidi la tavola pronta con del cibo a scaldare.
Mi sarei sentito in colpa se avessi perso l'amicizia tra Denise e Cati, era molto importante per la padrona del mio attuale corpo. Perciò la esortai a rimanere: "Okey, okey. Senti, scusa. Mi dispiace se non ti ho dato subito ragione, forse perché mi sentivo un po' stanca, ma in ...
... fondo una scommessa è una scommessa."
Lei si girò raggiante. "Lo sapevo che non mi avresti deluso. Ho preparato delle cose interessanti per te."
Prendendomi la mano mi mostrò delle manette e delle corde che aveva portato. La situazione cominciava a farsi interessante.
"Questo è per dopo, prima voglio essere un po' brutale, come hai fatto tu con me." Dalla sua borsa prese un guinzaglio.
"Ora svestiti" mi esortò. Mi costrinse anche a togliere il ciondolo con la madre di Denise, che portavo per ricordarmi chi ero in realtà.
Completamente nuda, fui messo a pecorina e Cati mi mise il guinzaglio. Mi infilò anche un nastro alla vita al quale era attaccato un cazzo nero di gomma che mi ricordava quello di Bryan. Lo fece entrare nella mia fica, fissandolo bene.
Poi mi strinse le tette con delle corde.
Per i seguenti venti minuti fui costretto a leccare le sue parti intime, mentre lei mi sbatteva una racchetta sul culo.
Il dolore era sopportabile, alla fine però il mio bel culetto sodo era di un rosso acceso.
Cati interruppe i miei lavori forzati per cenare.
Stavolta fissò il cazzo "di Bryan" alla sedia e mi impose di andare su e giù su di esso facendolo entrare e uscire. Riuscii a mangiare ben poco.
Quando mi disse di staccarmi dal dildo lo fece solo per iniziare un nuovo gioco.
Ero stremato e non c'è la facevo più. Però continuai, sapendo di avere fatto un patto.
Mi aiutò a sedermi su una poltroncina in salotto e portò dalla cucina alcuni alimenti: ...