Un turbinio di emozioni
Data: 04/08/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Thefab, Fonte: Annunci69
... notte.
Dormo poco, quasi nulla. Forse un po' di abbiocco nelle prime ore, poi sto tutto il tempo con gli occhi sgranati. Con quel filo di luce che c’è nella stanza, ogni tanto guardo Alberto che dorme. E’ bellissimo. Rifletto, rifletto su di lui, su tutta la situazione che sto vivendo e soprattutto su Lorenzo.
E durante quelle ore di riflessione notturna, giungo alla conclusione che lo affronterò, una volta per tutte. E’ assurdo che io debba sentirmi ancora colpevole di un qualcosa successo anni prima e per cui non penso neanche di avere tutte queste responsabilità.
Al mattino, poco prima del suono della sveglia, un filo di luce invade la nostra stanza. Mi permette di guardare meglio Alberto. Si è girato su un fianco, mi da le spalle. Mi avvicino a lui e inizio lentamente a coccolarlo, cercando comunque di non svegliarlo.
Siamo nudi e il mio cazzo è parecchio duro. Lo sento pulsare e ho voglia di farmi una sega. Mentre coccolo Alberto, lo struscio un paio di volte sul suo sedere. Sono convinto che lui stia dormendo e invece, con un filo di voce mi dice:
“Dai mettimelo, per favore”.
Io eseguo, mi sputo sulla mano e gli metto un ditino dentro, lui allunga le gambe e stira i muscoli come reazione. Poi, gli punto il cazzo e lo infilo. Nel frattempo, sentiamo il suono della sveglia, Alberto allunga la mano e spegne l’allarme del cellulare, io a quel punto inizio.
Scopo con decisione, mi bastano 5 o 6 colpi assestati con veemenza e capitolo subito. Ho un ...
... orgasmo intenso, lanciò un mugugno di piacere e mi svuoto tutto nelle sue chiappe. Lui si gira in posizione supina, ha il cazzo durissimo. Io, senza dire nulla, mi ci avvento e lo prendo in bocca. Alberto mi dice di non preoccuparmi perché così richiamo di fare tardi ma io non voglio sentire niente. Gli stringo il pene a ventosa sulle labbra e inizio a lavorare di bocca, succhio talmente tanto e a fondo che lui impazzisce e mi inonda la gola di sperma dopo circa un minuto.
Rapidamente, ci diamo una rinfrescata, poi Alberto con la macchina mi porta a casa. Io salgo, ci sono ancora i miei a casa e sono furiosi. Dico loro di non preoccuparsi che ho dormito da un amico, così come gli avevo detto e che sto andando a scuola. Mi cambio, preparo lo zaino e scendo.
Alberto sta praticamente dormendo al volante, fa una sorta di balzo di paura quando apro lo sportello. Mi dispiace tanto che si sia dovuto addormentare così presto.
Riesco ad arrivare alla stazione appena in tempo, saluto velocemente Alberto e corro al mio treno. Poco dopo vedo salire Lorenzo, non mi saluta. Rimando il nostro confronto al ritorno.
La mattina scorre via, io sono un po' agitato ma sono determinato a parlarci. L’occasione, così come preventivato, si presenta mentre aspettiamo il treno. Lui è seduto sulla solita panchina, cuffiette alle orecchie, totalmente isolato dal resto del mondo, evidentemente non alla sua altezza secondo il suo modo di pensare e di essere.
Mi avvicino, faccio un ultimo respiro ...