La cena delle cougar- quinta e ultima parte: helena e suo marito
Data: 03/08/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Shoganai65, Fonte: Annunci69
Oramai quella fantastica estate era terminata. Eravamo già a metà ottobre. A Trieste c'era la Barcolana, con tutto il casino di gente ed il traffico che ne consegue. Io ne avevo approfittato per lasciare mia moglie, la bimba e la suocera a godersi lo spettacolo delle mille barche dalla terrazza e venire un'ultima volta a Rovigno a preparare la casa per l'inverno: chiudere il gas, l'acqua, mettere un po' di lenzuoli bianchi sui mobili, tirare su i materassi in modo che non prendessero l'umido... Nel frattempo ripensavo ai bei momenti vissuti in quei mesi appena trascorsi.
Con Monika, dopo il nostro splendido weekend di fuoco, ci eravamo scambiati ancora qualche messaggio ma in quei giorni era impegnata col lavoro.
Karin invece aveva dovuto sottoporsi ad altre visite mediche ed era più di un mese che, suo malgrado, non riusciva a tornare a Rovigno.
Helena, la terza cougar di quella famosa cena di Ferragosto, non l'avevo più sentita. Karin mi aveva detto al telefono che il marito era stato male un'altra volta, era finito anche in ospedale ma poi era tornato a casa e lei doveva accudirlo a letto. Una situazione non proprio ideale per una donna ancora giovane. Forse per questo si era un po' isolata.
Verso le due del pomeriggio, avevo appena terminato di mangiare un piatto di pasta al pesto, avevo finito di pulire la cucina e il bagno, e stavo per lasciare la casa e mettermi in auto quando (guarda a volte le coincidenze o la forza del pensiero) mi arrivò un messaggio: ...
... era proprio di Helena.
"Ciao, ho appena sentito Karin. Era da diverso tempo che non la chiamavo. Ci siamo raccontate un po' di cose e mi ha detto che saresti andato un'ultima volta a Rovigno questo weekend. Mi piacerebbe poterti salutare prima che torni a Trieste…".
La sua richiesta era ancor più inaspettata del suo SMS. Ricordavo ancora il massaggio all'uccello che mi aveva fatto con il piede sotto la tovaglia qualla volta a cena, e gli sguardi vogliosi che mi aveva lanciato e ci eravamo scambiati, ma poi era sparita. Forse voleva veramente solo farmi un saluto ma quei tre puntini di sospensione potevano nascondere qualcos'altro mi suggeriva il mio innato ottimismo.
"Ciao Helena! In effetti stavo giusto per tornare a Trieste ma se hai tempo e voglia possiamo bere un caffè assieme, farebbe piacere anche a me" le scrissi restando abbastanza sul generico.
"Purtroppo ho mio marito a letto e non posso lasciarlo solo, però visto che per tornare a Trieste devi passare per Umago, la mia casa sarebbe di strada. Il caffè potrei preparartelo io…". E dai con quei tre puntini che potevano dire tutto o niente.
"Ho saputo di tuo marito, per quello non vorrei disturbare…" questa volta i puntini alla fine li aggiunsi io.
"Nessun disturbo, anzi anche lui è d'accordo 😉".
'Azz… La forza degli emoticon. Quell'occhiolino buttato là iniziava a mettermi in moto strani pensieri che risvegliarono anche il mio uccello. Non volevo illudermi per poi sbagliarmi ma quando l'antenna ...