1. Candidato all'obitorio


    Data: 31/07/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    Jimmy scese dal tram 27, che da via Marcucci, dove abitava al numero 69, lo portava in via Zaniboni, sede dell’Istituto di Medicina Legale.
    
    Tempo prima aveva superato la prima selezione del concorso per un posto di Assistente Anatomista, in pratica assistente alle autopsie, un posto non entusiasmante, certo, ma un lavoro è sempre un lavoro, come diceva sua madre, e meglio tagliare cadaveri che svuotare pozzi neri, come diceva più cinicamente suo nonno.
    
    Alla prima selezione si erano presentati in tremilanovecento, tanto che avevano dovuto fare la prova nel Palazzetto dello Sport: ne erano rimasti in lizza cento cinquanta e stamattina era il suo turno per il colloquio.
    
    Varcò con un po’ di tremore la soglia dell’Istituto di Medicina Legale e si diresse al banco della ricezione, dove lo accolse un moretta sorridente. Diede le sue generalità, presentò il cedolino con la convocazione e chiese dove dovesse andare. Era la prima volta che metteva piede in quell’edificio.
    
    “E’ fortunato. – fece la moretta – C’è il dottor Alessandrini oggi a fare i colloqui, andrà bene, ne sono sicura. Prenda quelle scale laggiù e scenda al primo piano seminterrato. La porta grande in fondo al corridoio, non può sbagliare: c’è scritto Sala Autoptica. Tenga. – gli restituì il cedolino, dopo averlo registrato sul computer – Attenda lì, chiameranno loro e in bocca al lupo.”
    
    Jimmy attraversò l’enorme ingresso, scese le scale, col cuore che gli si faceva più pesante gradino dopo gradino. Era ...
    ... il suo primo vero colloquio e cominciava a non capire più niente. È vero che risultare cinquantesimo fra tremilanovecento era un risultato niente male, ma un conto è affrontare un test e un altro trovarsi faccia a faccia con un esaminatore che ti pone domande, ti scruta mentre rispondi… al quale devi dimostrare che vali più dei quarantanove che ti precedono e che, se ti precedono, avranno pure i loro buoni motivi.
    
    In certe situazioni non serve a niente avere venticinque anni e essere di bell’aspetto, come Jimmy indubbiamente era. Giunto in fondo alle scale, ebbe una voglia matta di andarsene, ma si fece forza e si avvicinò alla grande porta della Sala Autopsie. Era chiusa, su un battente un foglio A4 scritto a mano e appiccicato con lo scotch: ATTENDERE.
    
    Jimmy si sedette ad una scomodissima sedia di plastica e attese. Dall’interno giungeva un parlottio confuso: doveva essere il candidato che lo precedeva nella graduatoria. E infatti, dopo circa dieci minuti, la porta si spalancò e ne uscì un giovanotto dall’aria imbufalita.
    
    “Stronzo!”, mugugnò allontanandosi.
    
    Si sentì ancora più a disagio, mentre lo seguiva con lo sguardo.
    
    “Fanelli?”
    
    Jimmy quasi sobbalzò, voltandosi di scatto nel sentire il suo cognome.
    
    “Sì…”, fece, sentendosi diventare tutto rosso davanti al giovane che lo guardava dalla soglia della sala autoptica, sorridendogli con simpatia.
    
    “Si accomodi. - disse quello, facendosi di lato, per lasciarlo passare – Prego.”, e lo precedette, sedendosi ...
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