1. Che bella l’automobile – 4. uscita serale


    Data: 16/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... felicità.
    
    “Così vanno scopate le troiette giovani come te, zoccola di una puttana. E’ così che imparano chi è il maschio e chi la troia. Capito? Tié, prendi, ti sfondo… Ahhh, ti sfondo il culo… Hai capito? Che sei tu? Ehhh, dimmelo. Dimmelo”.
    
    “Sono una troia. Sono la sua troia… Oddio, che cazzo grosso!... Aaahhh mi sta sfondando… Si, siii, sono troia, troiaaaahhh”.
    
    Mi montò come un animale per almeno venti minuti alternando affondi secchi che mi sventravano a serie di dure spinte martellanti in tutte le direzioni che mi slabbravano le budella. Mi pesava sulla schiena e potevo sentire l’abbondante pelo del suo petto che me la graffiava. Poi mi tirò su a quattro zampe, senza mai smettere un attimo di sfasciarmi il culo. Mi tenne stretto a sé con un braccio attorno al petto ed un altro attorno al collo. Avevo il mento poggiato sul suo bicipite gonfio. Ero in estasi. Non sentivo più dolore ma solo la presenza ingombrante ed inesorabile di quel pistone. Mi stava usando come una bambola di gomma.
    
    Non resistetti e sborrai senza toccarmi. Non credo che se ne accorse, perché continuò ancora per un bel po’ prima di fiottare dalle narici dome un toro e, infine, lanciare un urlo di vittoria e lasciarsi andare ad un violento orgasmo che mi riempì di abbondante e caldo sperma. Tremava e scattava mentre eiaculava, fino all’ultima goccia.
    
    Quando riuscì a tornare in sé, si sfilò lentamente dal mio buco spanato ed un rivolo bianco, vischioso e denso lo seguì fuori, correndo ...
    ... sulle mie palle ed una gamba.
    
    Una voce mi scosse. Una voce che parlava una lingua per me incomprensibile. Un altro uomo robusto e peloso ci stava osservando chissà da quanto tempo. Si stava segando lentamente il cazzo non eccessivamente grosso ma perfetto, leggermente curvo all’insù. Disse certamente delle porcate nei miei confronti e il camionista che mi aveva scopato gli rispose ridendo. Gli offrì palesemente il mio culo bagnato della sua sborra. Quello fece no con la testa e disse altro.
    
    “Lui è il mio collega. Non parla italiano. Vuole scoparti in bocca e vuole che gli bevi tutto. Gli ho detto che tu fai tutto quello che vuole. Non è così, piccola puttana?”
    
    “Sicuro. Potete ordinarmi tutto. I miei buchi sono a vostra disposizione”.
    
    Gli riferì la mia risposta e risero. Poi si dissero qualcos’altro mentre io giravo su me stesso e imboccavo senza problemi quel cazzo che mi veniva offerto. Il nuovo arrivato smise immediatamente di parlare e cominciò a gemere. Mi teneva la testa con le due mani e mi dava il ritmo, ma ogni tanto dava un affondo che mi strozzava. Era un cazzo più facile da spompinare e riuscivo così a sfoderare tutta la mia arte ‘oratoria’. Era già eccitato da quello che aveva visto e non ci volle molto che potei ingoiare tutta la sua abbondante crema al sapore di maschio. Gli svuotai le palle completamente. Rimase frastornato.
    
    “Beh, adesso levati dai coglioni che dobbiamo dormire. Domani dobbiamo ripartire presto”, disse il primo camionista.
    
    “Certo. ...