1. Che bella l’automobile – 4. uscita serale


    Data: 16/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... sono riuscito perché nessuno aveva la luce accesa all’interno e, nel buio, dal basso, era impossibile riuscirci.
    
    Arrivato al prato, però, ho visto un gruppetto di loro che stavano parlando. Mi sono diretto ad un albero non molto distante e mi sono slacciato i pantaloni, l’ho tirato fuori ed ho fatto finta di dover espletare la naturale esigenza. Tutti loro zittirono e si voltarono a guardarmi, poi si dissero qualcosa e uno di loro mi si avvicinò e mi parlò con accento dell’est.
    
    “Ehi, ragazzino, che fai di notte, tutto solo, da queste parti?”. Lo disse abbastanza forte e gli altri, da lontano, ridacchiavano.
    
    “Niente. Mi sono fermato solo per fare una pisciata” (con quelli dovevo usare un linguaggio un po’ pesante).
    
    “Ma davvero?”, disse in tono sarcastico. “Ma non lo sai che ai ragazzi come te qui possono accadere cose spiacevoli?”
    
    “O piacevoli”, aggiunse uno del gruppetto. E tutti risero.
    
    “Vieni nel mio camion e ti faccio vedere” e mi prese per un braccio.
    
    Io lo seguii senza farmi trascinare. Oltre tutto, mi incuriosiva vedere la cabina di guida di questi giganti della strada. Quando siamo arrivati, mi ha aperto lo sportello del passeggero per farmi salire ma avevo difficoltà anche ad arrivare al predellino, sicché mi dovette aiutare ad arrampicarmi. Indovinate come? Spingendomi con la mano sotto il culetto. Una mano così grossa che me lo conteneva tutto. Ammetto che ho provato un brivido di piacere. Poi fece il giro e salì al posto di guida.
    
    Avevo ...
    ... iniziato a guardare i comandi che sembrava di stare in un aereo, ma poi, quando si sedette, ho spostato il mio interesse verso di lui. Certamente ancora più attraente. Era un vero maschio virile, dalla corporatura massiccia, muscoloso e dal collo taurino. Sui quarant’anni, con la testa completamente rasata e la barba folta e corta con molti peli brizzolati. Indossava dei pantaloncini corti che mettevano a nudo gambe e cosce possenti. Il tutto coperto da un fitto pelo nero. Ne ero completamente affascinato ma la mia attenzione fu subito rivolta al notevole bozzo sotto la patta, che mi sembrava si stesse muovendo. Se lo toccò palesemente come per sistemarlo meglio.
    
    “Ti piace? Lo vuoi?”
    
    L’ho guardato con l’aria di un cagnolino sorpreso a fare quello che non doveva. Devo essere diventato rosso, con la bocca semiaperta come per dire qualcosa che non usciva.
    
    “Quella tua aria da angioletto innocente non mi confonde. Tu lo vuoi, è chiaro”.
    
    “Ecco… io…”.
    
    Non riuscivo a spiccicare parola. Ero ammaliato da quel bozzo. Sapevo quello che conteneva e doveva certamente essere piuttosto consistente. Infatti lui – come se fosse una cosa normale - si abbassò i pantaloncini e le mutande fino alle ginocchia e mise in mostra un notevole pezzo di cazzo che andava ingrossando a vista d’occhio. Se lo massaggiò lentamente con la sinistra, mentre con la destra mi afferrò la testa e me l’abbassò.
    
    “Stai zitta e succhia, troia. Si vede che sei affamata di cazzo”.
    
    Feci finta di resistere ...
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