1. Che bella l’automobile – 4. uscita serale


    Data: 16/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... ma aveva una forza tale da impedirmi qualunque movimento se non di arrivare a contatto di bocca con la sua grossa cappella e a contatto di naso col suo odore intimo di maschio. Capitolai immediatamente ed ho aperto il più possibile le labbra per godermi anche il suo sapore. Feci roteare la lingua sulla cappella più volte e lui emise un sospiro di piacere.
    
    “Ahhh, siii, ci sai fare. Sapevo che ci sapevi fare. Dai, fammi ‘sto pompino come si deve” e mi mise una mano sulla testa per darmi il ritmo.
    
    Seguirono minuti nei quali si sentivano solo i suoi mugolii ed i rumori delle mie slinguate. Andavo su e giù cercando, ogni volta, di prenderne qualche centimetro di più ma fu tutto inutile, anche perché quella mazza continuava ad ingrossarsi paurosamente. Ero a pecora sul sedile del passeggero e, nel frattempo, allungò la mano per entrare nei miei pantaloncini. Così, senza abbandonare il mio lavoro da succhiacazzi, me li abbassai da solo, permettendogli di accarezzarmi le chiappette.
    
    “Mmmm, che pelle vellutata!” e me ne strizzò forte una.
    
    Mi fece male e interruppi un attimo la pompa.
    
    “Che fai? Ti fermi? Continua, stronzo pompinaro” e riprese ad accompagnare il movimento con la mano sulla testa.
    
    Ci misi ancora più impegno a succhiargli il cazzo succoso che stava emettendo abbondante precum, certo che di lì a poco avrei dissetato la mia sete di sborra. Invece, raggiunse con le dita la mia rosellina spanata e boccheggiante. Ne infilò dentro prima una e poi due, ...
    ... sgrillettandomi la passera vogliosa. Non passò molto tempo che, sia io che lui, cambiammo idea sullo svolgimento del rapporto.
    
    “Spogliati tutto e sdraiati sul letto qui dietro, troia, che ti voglio fottere come una vacca”.
    
    Feci subito volentieri quello che mi aveva ordinato. Avevo una voglia pazzesca di farmi sbattere da quell’uomo maturo e massiccio. Mi sono sdraiato a pancia sotto, ho sollevato il bacino e mi sono aperto le chiappe, offrendogli la vista del buchino da profanare.
    
    “Si signore. Mi inculi come vuole, ma mi inculi subito. La prego”.
    
    “Senti, senti, il ragazzino ingenuo ha esigenza di essere inculato subito! Non ti preoccupare. Ci penso io”.
    
    Detto questo, si sputò sul cazzo e spalmò il tutto sulla cappella, poi puntò il membro fradicio della mia saliva sul buco e dette una spinta fortissima, sdraiandosi contemporaneamente su di me e tappandomi la bocca con la mano sporca della sua saliva. Urlai nel palmo della mano e continuai ad urlare mentre mi infliggeva altre tre spinte prima di avere completamente conficcato il suo palo nodoso dentro di me. Il gruppetto non poteva non aver sentito e sicuramente ne stavano commentando e ridevano di me.
    
    Non mi dette tregua un secondo e si dette a pompare come un assatanato. Gemevo forte, non urlavo più perché ero sopraffatto dal doppio piacere: il mio e quello di poter soddisfare un maschio come quello. Inevitabilmente, per il dolore, alcune lacrime mi uscirono dagli occhi e mi rigarono il viso, ma erano lacrime di ...