1. Startrail con Dolomiti – 4


    Data: 27/07/2020, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... un attimo sul bordo del prepuzio, poi le dita cominciavano a vorticare lentamente, sempre più lentamente, come un pianeta catturato dalla gravità di un buco nero, fino a scivolare sul meato, accarezzandolo quasi più con il movimento dell’aria che con il polpastrello stesso. In quel momento mi sembrava di impazzire dal piacere, inarcando la schiena sopra le scaglie di roccia che costituiva il pianoro. Fui sul punto di dire a Emma che stava facendomi cambiare idea riguardo la superiorità del pompino sulla sega, quando lei smise. Alzai la testa per implorarla di continuare ma la vidi appoggiarsi al mio petto con una mano mentre l’altra teneva fermo il mio cazzo. La sua figa grondante e bollente lo inghiottì tutto in un movimento fluido. Nella luce appena abbozzata della lampada da campeggio la vidi sorridere, e il suo viso non mi era mai sembrato tanto meraviglioso mentre iniziava a cavalcarmi lentamente ma con vigore. Mi sentii scivolare dentro di lei, sprofondando nel calore e nell’umido del suo utero, e un attimo dopo percepire la frescura della notte baciare quasi tutta la lunghezza del mio cazzo mentre la cappella sembrava lasciare il vuoto dietro di sé. Le presi in seno destro con una mano, mentre l’altra si bagnava del suo desiderio che colava lungo l’asta del mio uccello e poi iniziava a massaggiarle il clitoride e l’area attorno. Lì, nella notte, con i pantaloni e le mutande abbassati a metà delle cosce, con una ragazza meravigliosa che profumava di donna al punto tale ...
    ... da stordirmi, per qualche motivo, nonostante fino a quel momento avessi portato avanti io, e con una certa prepotenza, il gioco, mi sentii come qualcuno scopato velocemente da una ragazza che lo avesse sottomesso. Lasciai il soffice seno e accarezzai il volto di Emma. – Voglio farti impazzire di piacere, questa notte. Lei mosse la testa e, come io avevo preso i suoi capezzoli, lei prese tra le labbra la punta delle mie dita, baciandole. Immaginai sapessero ancora della sua fica. Sembrò che mi stesse praticando un pompino… Quella ragazza aveva proprio intenzione di farmi venire… – Riempimi di sborra… – la sentii implorare, gli ansiti sempre più ravvicinati e intensi. Con la mano che non la stava sgrillettando la avvicinai a me, facendola sdraiare sul mio petto, e inizia a baciarla, oltre a prendere il controllo della scopata. Sette colpi lenti e poco profondi, uno ancora più lento ma in profondità, poi sei lenti e poco profondi, uno ancora più lento ma in profondità, cinque lenti e poco profondi, uno ancora più… Emma venne per la terza volta quella notte, muovendo le mani sulla mia testa senza un apparente senso e parve cercasse di violentare la mia bocca con la lingua e al tempo stesso, senza riuscire né in uno né nell’altro bene, a gridare di piacere. Lanciò un gemito strozzato, poi un sospiro. La sua testa ciondolò sulla mia spalla, come stordita. Mentre toglievo la mano malandrina tra di noi e che le aveva provocato l’orgasmo, le chiesi se stesse bene. Sentivo il suo cuore ...
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