1. Startrail con Dolomiti – 4


    Data: 27/07/2020, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... dentro di lei, bagnandomi di desiderio fino a metà dell’avambraccio. Cominciai a stimolarle il punto G con forza mentre le mie labbra attaccavano il clitoride che svettava sulla sommità della sua passera come un fortino imprendibile. Dalle grida che lanciò fui quasi sul punto di credere che avesse visto un orso sollevarsi in piedi davanti a lei, ma poi, con una voce rabbiosa ma ancora sconquassata dagli ansimi, mi ordinò: – Non fermarti, William! Fammi impazzire. Credo mi abbia piantato le unghie nel cuoio cappelluto quando venne. In effetti, temetti avesse avuto anche un arresto cardiaco perché si irrigidì per qualche secondo e poi si accasciò sul terreno, senza dire nulla. Sollevai la testa dalla sua fica e la guardai: solo il movimento delle narici indicava che respirava ancora. Estrassi le dita da lei, e fu come toglierle dal foro di un contenitore sotto pressione perché dal suo utero fuoriuscì una gran quantità di ambrosia che si riversò lungo il perineo e sul plaid. Contemplai quello spreco con dolore per qualche istante, poi tornai al resto della mia amante: mi sdraiai accanto a lei e le posi le dita che l’avevano sgrillettata sotto il naso. Emma percepì il profumo intenso del suo sesso e, con gli occhi chiusi, afferrò dolcemente la mia mano, l’avvicinò alla bocca e le leccò. – Lo sai che è il tuo trasudo? – le domandai. Avrei potuto usare un termine più poetico, ma perversamente volevo vedere che effetto avrebbe provocato in lei scoprire che stava suggendo ciò che ...
    ... la sua fica produceva per agevolare il movimento di un cazzo dentro di lei. La ragazza, invece, sorrise. – Oggi ho sentito il mio profumo segreto tante di quelle volte, e in occasioni così piacevoli e dolci, William, che nel pomeriggio mi sono ditalinata pensando a te e l’ho assaggiato – confessò. – È delizioso… Non potei che essere d’accordo. Con dolcezza penetrai con le due dita nella sua bocca e le baciai un angolo delle labbra. Lei le succhiò con gusto, poi spostò la testa all’indietro, liberandole. Mi prese la testa e mi limonò con passione, la sua lingua che mi invadeva con un impeto che non mi sarei aspettato. Sembrava volesse violentarmi il cavo orale. La cosa non mi dispiacque, e fu un peccato che, alla fine, terminò. O, più esattamente, fu un bene perché baciava con una tale passione, Emma, che credetti di sborrare nelle mutande. La ragazza mi fece sdraiare sulla schiena, si sedette sul mio addome e si tolse la maglietta, mostrando una pancia piatta ed un reggiseno dello stesso stile delle mutandine. Si mise le mani dietro la schiena, dove c’era lo sgancio, ma poi si fermò, guardandomi con complicità. – Le vuoi vedere, le mie due bambine? – Se sono belle quanto i tuoi occhi, sì. – le dissi, poi aggiunsi dopo un paio di secondi: – Ma se sono come il tuo culo – e glielo palpai – no, perché non credo di poter ammirare due spettacoli simili e non avere un infarto. L’espressione del suo viso passò dal compiaciuto, al quasi-offeso e, infine, comprese le mie parole, si ...
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