Il farfallone e la farfallina
Data: 16/04/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Zindo, Fonte: Annunci69
... faccende personali una volta tanto. ...Ti ho disturbato? Stavi facendo qualcosa di importante?... No?..Allora, beh forse sono sfacciata ma sai, è la prima volta che sto senza Martina e cenare da sola mi fa tristezza, ...ti andrebbe di cenare insieme? Offro io ovviamente, sei mio ospite, da sola non mi va e.... davvero? Ma certo! Tempo venti minuti e sono pronta!...ti aspetto.”
Augusto aveva accettato il suo invito.
Marialetizia si era sentita euforica come mai era stata. Anziché affrettarsi per prepararsi ad uscire si era messa davanti allo specchio a parlare con il suo riflesso: aveva bisogno di dire a qualche altra persona la sua gioia. Del suo riflesso si poteva fidare ciecamente e, ad alta voce aveva esternato i suoi pensieri: “Non me ne frega niente di come mi giudicherà, non credo che mi capiterà ancora di poter stare con lui o con un altro, senza Martina. O questa sera o mai più. Me lo spupazzerò, lo strapazzerò, voglio sfinirlo, rifarmi di tutte le privazioni del passato. O adesso o chissà quando, forse mai. E' questo il momento, sarò troia come lui neanche immagina che una donna assetata di cazzo possa essere... Ho detto cazzo, si l'ho detto, ne ho voglia...lo voglio qui...”. Aveva battuto la mano sulla figa, poi l' aveva fatto scorrere sopra il pelo e un dito si era abbassato più degli altri per infilarsi tra le grandi labbra dischiuse e si inumidì. Non era acqua residua della doccia, ma i suoi umori sgorgati dall'interno a lubrificare già la parte ...
... vogliosa.
Le lancette dell'orologio correvano ma Marialetizia aveva perso la cognizione del tempo, attardandosi a guardare se stessa nello specchio, toccandosi i capezzoli con una mano e stuzzicando il clitoride con l'altra, pregustando tutti i piaceri che si aspettava da quella nottata.
Il trillo del campanello l'aveva riportata al mondo reale.
Augusto era già arrivato, lei era ancora nuda.
Non si scompose.
Dal citofono aveva detto:” Scusami ma non sono ancora pronta, sali sopra, sono al terzo piano, prendi l'ascensore e vieni su”
Del tutto fuori di testa, Marialetizia, vestita solo con le ciabatte di spugna che aveva ai piedi, si era messa dietro il portoncino del suo appartamento. Aveva osservato dallo spioncino l'arrivo dell'ascensore al piano. Quando aveva visto le portiere aprirsi ed era apparso, bello come un dio greco, il suo (per quella sera) Augusto, riparando il corpo dietro l'anta, sporgendo solo il capo, aveva aperto all'ospite.
Era elegante lui, come sempre, più affascinante del solito agli occhi della donna che l'accolse con “Scusami se non sono ancora pronta”.
Appena Augusto ebbe varcato la soglia, lei aveva richiuso porta mostrandosi nella sua nudità integrale. Questa volta era toccato ad Augusto restare attonito, a bocca aperta per lo stupore, incapace di pronunciare neppure uno striminzito “Oh!”.
Marialetizia non gli aveva mai visto quella faccia stupita e forse da quella espressione si era reso conto del suo stato, cioè del suo essere ...