1. La collana 1


    Data: 25/07/2020, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... presuntuosa; essersi convinta della condizione di cuckold di suo marito era stato il presupposto per una slavina letale.
    
    Quando comparve Cristina in cima alla scala, il quadro fu ancora più chiaro; il sorriso largo di intesa che scambiò con sua madre Corinna le disse subito che anche lei era concorde ed unanime con le donne di famiglia; non riusciva neanche a sentirsi offesa, perché tutte ormai sapevano che era stata lei a scatenare il finimondo muovendo la pietra sbagliata che aveva liberato la valanga; bambinescamente, sperò che suo padre almeno la consolasse.
    
    Ma quando, dopo pranzo, si appartò con lui e accennò soltanto al tema, si rese conto immediatamente che era ben al corrente dei fatti e che il suo giudizio non si spostava di niente da quello di tutti; si limitò a ricordarle che aprire le ostilità è un atto di guerra a cui si risponde con la guerra e che alzare i bastioni comporta solo che gli altri si difendano attaccando; chi è più forte vince; e lei era decisamente più debole per condizione, per mentalità, per motivazioni inesistenti.
    
    Si ritirò in se stessa e per tutta la giornata tenne il broncio come la bambina capricciosa che era sempre stata e che si ostinava a rimanere; nel pomeriggio, le prese una sonnolenza terribile e andò a sdraiarsi sul letto nella camera assegnata a lei e a suo marito; si svegliò, qualche ora dopo, per strani rumori che provenivano dal solaio soprastante; si rivestì, perché dormiva nuda, e si affacciò alla balconata di legno che ...
    ... dava sulla grande sala terranea; non c’era nessuno.
    
    Rumori di stoviglie provenienti dalla cucina la indirizzarono là; trovò sua cugina e sua zia che rigovernavano ancora; le offrirono del caffè appena fatto e accettò; vide entrare Vittorio dall’aia e, poco dopo, sua sorella scese dai piani superiori con la prevedibile aria trasognata di chi sta bene; intuì alla fine che, nella tisana che le aveva offerto, Giulia aveva versato forse un sedativo; approfittando del suo sonno era andata in solaio a scopare con suo marito.
    
    La conferma le venne dalla zia che le comunicò che i maschi, tranne suo marito, erano andati alla sagra del paese e sarebbero tornati per cena; per dirla in breve, campo libero per sua sorella per prendersi la razione d’amore che aveva previsto e desiderato per due settimane, quante erano passate dall’ultima visita tutti insieme alla cascina in campagna; per provocare Giulia e in parte per una piccola vendetta le chiese sottovoce se avesse scopato bene.
    
    La sorella la guardò sorniona, col sorriso della donna felice sule labbra, e la invitò con un gesto ad appartarsi.
    
    “Ginevra, da sorella che ti ama, quando ti convincerai che il verbo scopare con Vittorio è un’offesa? Lui da e prende amore; sì, ti ho sedato un poco per metterti a dormire e avere per me l’uomo che hai sposato ma che non sopporti più; non so perché non decidi di divorziare, visto che da cinque anni non lo accetti più e leggi a rovescio le premure e l’amore che ti manifesta; Cristina non ...
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