La collana 1
Data: 25/07/2020,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... marito dalla tua vita svergognata; lascialo continuare ad essere generoso, non solo con i soldi che sperperi da parassita, ma anche dell’amore che hai buttato nella pattumiera.
Qualcuno, assai bisognoso, l’ha raccolto e ne fa un uso giusto e buono; tra una figlia che fa l’amore, capisci l’espressione?, fa l’amore, con suo cognato perché suo marito è uno zotico insensibile; e una figlia puttana che si lascia scopare da un vecchio lardoso moribondo ed umilia il suo meraviglioso e prezioso marito; fra queste due figlie, preferisco quella che salva il matrimonio elemosinando amore in famiglia, a quella che calpesta tutti e tutto con la sua presunzione. Zitta e lavora!”
Si sentì schiantata dal giudizio terribile di sua madre; ma non poteva obiettare nulla; sapevano tutto, evidentemente; solo lei era rimasta cieca a inseguire il suo rancore sordo calpestando anche i valori familiari che un tempo le erano sacri; non sapeva nemmeno lei come, quando e perché si era messa per quella discesa letale che era fatta di rancore sordo, di odio e di disperazione perché voleva non sapeva nemmeno lei cosa; ora poteva assistere solo, impotente, al trionfo dell’odiato marito.
Aveva chiara coscienza dell’errore che stava commettendo; si rendeva conto perfettamente che, nel tentativo di vedere Vittorio umiliato, se lo trovava all’improvviso santificato agli occhi del suo stesso sangue, perché andava a letto con la sorella e con la cugina; perché, agli occhi di tutti, appariva di gran ...
... lunga superiore alla mediocrità degli altri uomini che pure le sue parenti avevano sposato per amore, tanti anni prima.
Il tempo le apparve infinito; i minuti non passavano mai, mentre spiava con ansia malcelata la scala dalla quale avrebbe visto scendere Cristina, presumibilmente con lo stesso viso raggiante che lei tante volte aveva avuto quando Vittorio le concedeva ore meravigliose d’amore che ricordava con nostalgia; avrebbe voluto spaccare tutto, forse sulla testa di sua madre e di sua sorella; oppure sprofondare dieci meri sotto terra per scomparire; o almeno fuggire lontano, specialmente dalle sue colpe.
Ma era inchiodata lì, a tirare con rabbia la sfoglia, prima, e a pelare patate per il pranzo, poi; come tutti i ragazzi capricciosi quando la fanno sporca, sperava dentro di sé di trovare un appiglio almeno in suo padre; ma lui non era lì e, per quel che ricordava, era stato sempre concorde ed unanime con sua madre, perché da sempre vivevano in simbiosi, senza aggressioni o invidie, cosa che non poteva dire certamente di sé, rosa dall’invidia, dal rancore, dal risentimento, dall’odio.
Vide Vittorio comparire dalla porta con l’aria serafica di chi sta bene; sorrideva a trentadue denti ed era palesemente felice, come non gli capitava più neanche quelle rare volte che lei gli concedeva la ‘razione sindacale di sesso’, la scopata del bancario il venerdì sera che, tra l’altro, questa settimana era saltata per la lite furibonda scatenata dalla sua telefonata ingenua e ...