Aquila, guardone - 2
Data: 16/04/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: corsaro200, Fonte: Annunci69
Aquila dopo
L’uomo che è uscito dal parcheggio non è quello che, per un bisogno corporale, vi è entrato. Ha visto fare cose che non pensava si potessero fare con un uomo e, non le ha solo visto fare, le ha anche fatte, lasciandosi guidare da chi sapeva bene come fare. Lui che in vita sua raramente ha messo un preservativo sul suo cazzo, trovando difficoltoso già solo togliere l’involucro, ha avuto modo di vedere la rapidità e la sicurezza in cui, la stessa operazione viene fatta da chi ha acquisito manualità ed esperienza, quasi da non accorgersi di averlo addosso quando ha penetrato, per la prima volta in vita sua, un culo e per di più quello di un uomo.
Quel bigliettino in cui è scritto un numero di telefono, da quando ne è in possesso, lo ha spostato dai pantaloni che si toglie di dosso e messo in quelli che indossa, non solo per non correre il rischio che possa essere trovato da chi, per un senso dell’ordine e della pulizia, potrebbe mettere le mani nelle sue tasche ma anche perché vuole la libertà di scegliere e decidere cosa fare in qualsiasi momento. Non vuole correre il rischio, una volta deciso, di dover rinunciare perché non ha con sé il numero, anche se oramai lo sa a memoria.
Questo ragionamento è logico e razionale, ma le voglie seguono l’istinto e così, anche se non ha ancora deciso se chiamare, il che significa se dare spazio e scoprire questa per lui nuova manifestazione della sessualità, quando tre giorni dopo Aquila, in autostrada, passa davanti ...
... a quel parcheggio, pur non avendo alcun bisogno fisico da espletare, gira a destra ed entra nel parcheggio. Ha ceduto dicendosi “voglio solo guardare cosa succede”.
Anche stavolta c’è movimento e volendo solo guardare e non cercare o farsi trovare, si allontana da dove c’è il via vai e si inoltra là dove vanno quelli che si sono trovati e hanno bisogno di appartarsi per consumare e quelli, come lui, che vanno lì per guardare. In lui l’istinto del guardone c’è, tanto è che riesce a ben mimetizzarsi e non viene visto da due che gli son passati davanti per fermarsi più avanti, dove secondo loro sono più al sicuro da occhi che possano spiarli e dove Aquila li ha seguiti per vedere quello che stanno per fare.
Se pure c’è un dialogo tra i due, non può sentire le parole che si scambiano, sono troppo distanti o si parlano sottovoce. Può invece vedere che uno dei due si è abbassati pantaloni e mutande, è stato aiutato dall’altro ad alzare la maglietta fino alle spalle, sollevarla fin sopra alla testa, coprendo così la faccia. Ora uno è tutto nudo dalla schiena al culo fin giù alle caviglie, dove sono scivolati i pantaloni. A questo punto entra in azione l’altro uomo che fin ora ha dato, a chi guarda, l’impressione di dare ordini. Questi mette una corda a un polso di quello nudo, lo spinge con la faccia contro un grosso tronco d’albero, gli prende l’altro polso e lo lega con la corda contro l’albero. La prima reazione di Aquila è quella di avvicinarsi, magari per intervenire in ...