Un tranquillo week-end di umiliazione.
Data: 22/07/2020,
Categorie:
Trans
Feticismo
Sesso di Gruppo
Autore: CagedSissyCuck, Fonte: xHamster
... immediatamente Aurora si affretta ad aggiungere:
“Guarda… la sera di arrivo di regola ci lasciano in pace… La prima sera non succede mai niente, di solito. E’ da domani che cominceranno le danze vere e proprie… ci comprano, insomma, e dobbiamo fare quello che vogliono loro… Comunque c’è di peggio, al mondo, non preoccuparti...”
Enormemente confortata dal fatto che c’è di peggio al mondo, finisco di rassettare poi, sempre copiando quello che fanno loro, tolgo l’abbigliamento da cameriera e le seguo in salone.
Al nostro arrivo, ciascuno posa quello che aveva in mano e, come ad un segnale prestabilito, inizia a sbottonarsi la patta dei pantaloni. E’ il primo evento apertamente sessuale della serata (palpatine a tavola escluse).
In breve sei cazzi più o meno barzotti ci vengono offerti in tutto il loro senescente splendore. Seguendo l’esempio delle mie esperte colleghe, mi accodo alla strana cerimonia che segue: a turno ci si genuflette tra le gambe di ciascun babbione, deponendo un caldo bacio su ogni cappella. Una sorta di rito di sottomissione, in un certo senso. Completato il giro, il solito anfitrione ci chiede di seguirlo.
Sono sorpresa, quando realizzo che sta accompagnandoci fuori dal portone di casa. Guardo interrogativamente le mie colleghe di schiavitù, ma non fanno una piega. Nude come ci troviamo, veniamo condotte attraverso lo spiazzo antistante la casa fino ad uno dei caseggiati che avevo notato arrivando, facendoci entrare, aziona l’interruttore ...
... di una vecchia lampada al neon pendente dal soffitto dello stanzone nel quale ci troviamo. A occhio direi che si tratti di una vecchia scuderia. Paglia per terra ovunque, alle pareti grossi anelli di ferro cui una volta dovevano essere assicurati i cavalli, un acquaio, pochi altri oggetti, cui non saprei attribuire uno scopo preciso, dall’aria di essere in disuso da anni.
“Signorine…”
Con questo semplice appellativo accompagnato da un gesto della mano, ci fa accostare in piedi ad una delle pareti. Noto che dagli anelli di cui sopra pendono delle catene rugginose. Da un sacchetto che non avevo notato prima, estrae delle cinghie di cuoio borchiato che riconosco essere dei collari e ce ne consegna uno ciascuna. Metto il mio al collo, come stanno già facendo le altre. Dallo stesso sacchetto estrae tre lucchetti e ne fissa uno per collare, agganciandoli al tempo stesso alle catene pendenti dalla parete alle nostre spalle. Ci ha incatenate come a****li, cazzo! Comincio a pensare con una certa apprensione che quella di venire qui non sia stata una grande idea, dopotutto.
Ci scruta con palese compiacimento.
“Bene. Perfetto, direi… Oh… ho dimenticato una cosa, aspettatemi qua, torno subito”
Eh già… come se potessimo fare altrimenti…
“Ma cazzo… a voi sembra normale?” Riesco a formulare una volta ripresami dallo stupore.
“Tranquilla, la prima notte si passa sempre così, qui… fa parte del gioco… è meno peggio di quanto possa sembrare, vedrai che ti ci abitui. Pensa ...