1. Travolti da un insolito destino… XXX Parody.


    Data: 16/07/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Stephan_Zanzi, Fonte: RaccontiMilu

    Come ogni estate organizzavo con le commesse del mio negozio una gita in barca. Era un modo per tenerle buone e per mantenere un clima di distensione tra me e loro. Per l’occasione prendevo in affitto un’imbarcazione con il relativo equipaggio, senza badare a spese, e la destinazione la lasciavo scegliere a loro. Devo dire che erano gite di lusso, in cui lo champagne e i piatti prelibati a base di pesce non mancavano mai. Era divertente, e io facevo di tutto per mostrarmi nei loro confronti come un’amica, e non come la responsabile tiranna e insensibile del negozio in cui lavoravano. Purtroppo io ero fatta così; nel mio negozio ero severa e puntigliosa, e loro per questo motivo mi odiavano a morte. Quando a gestire il negozio era mia madre le cose erano diverse; lei aveva sempre trattato le commesse quasi come se fossero tutte figlie sue, quindi coccolandole e assecondando tutte le loro richieste. Quando ero arrivata io invece era avvenuto un brusco cambio di rotta. E per farmi perdonare questo mio modo di fare da dittatrice allora organizzavo queste gite in barca, una volta l’anno, in cui potevano vedere il lato umano della mia persona, che sul luogo di lavoro probabilmente non sarebbero mai riuscite a vedere. Quello che sto per raccontarvi però non è un semplice resoconto di una gita in barca con le mie commesse, bensì un’avventura spericolata insieme ad una di loro. Lei si chiamava Barbara, e lavorava al negozio di intimo da un paio d’anni. Era molto bella, con un ...
    ... corpo snello e agile come quello di un felino. Con Barbara avevo avuto non poche divergenze; spesso ero stata costretta a riprenderla pesantemente per certi suoi atteggiamenti poco professionali. Per esempio la beccavo frequentemente a smanettare con l’i-phone, e questa era una cosa che mi faceva perdere la ragione. Molto spesso poi veniva a trovarla il suo fidanzato, e lei allora mi chiedeva se poteva allontanarsi per qualche minuto, e io la lasciavo andare, ma poi lei ritornava sempre dopo una ventina di minuti, e allora a quel punto io davo di matto. “Ti avevo detto che potevi allontanarti per qualche minuto, non per tutto il giorno!” gli urlai una volta. “Se hai voglia di fare porcate insieme al tuo fidanzato falle fuori dal tuo orario di lavoro!”. “Sono andata soltanto a prendere un caffè”. “Sì certo, un caffè corretto con la sborra”. Insomma, se c’era una delle mie commesse che mi odiava maggiormente era lei. E proprio con lei mi capitò di avere un’avventura davvero surreale che sto per raccontarvi. Eravamo sull’imbarcazione da un giorno; l’atmosfera che si respirava era molto positiva. Eravamo spesso stravaccate al sole a prendere il sole, alcune di noi in modo integrale, altre invece soltanto col pezzo di sotto del costume. E ovviamente avevamo continuamente gli occhi dell’equipaggio puntati addosso, i quali probabilmente avevano i cazzi durissimi perché morivano dalla voglia di scoparci tutte. Ma ovviamente non potevano, perché non li pagavo per questo. Loro dovevano ...
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