Una sera all'opera
Data: 14/07/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aramis2, Fonte: Annunci69
“Ma nonna, devo proprio venire?”
Mi lamentai mentre mi mettevo la giacca dello smoking.
“Sciocchezze, caro, devi imparare a coltivare le arti. La tua cravatta è un po’storta, caro, raddrizzala.”
Mi avvicinai a uno specchio sul muro del soggiorno e mi sistemai la cravatta.
Avrei voluto che la nonna mi avesse permesso di mettermi un falso davantino per lo smoking invece della camicia vera. La gente ride dello ‘sparato’ ma onestamente la camicia rigida che indossi con uno smoking è molto scomoda.
Dopo averlo fatto controllai i capelli. In realtà mi stavo ammirando.
“Ti divertirai, caro.” Disse la nonna.
Conoscevo quel tono di voce troppo bene.
“Chi è lei, nonna?”
“Cosa vuoi dire?”
Disse lei innocentina.
“Ogni volta che mi dici che mi divertirò, incontro una ragazza che tu hai scelto per me.”
“Non so di cosa stai parlando.” Obiettò lei.
Poco male, mi dissi.
“Allora, quali sono i nostri posti?”
“Ho procurato il palco di seconda fila, il terzo a destra.”
I miei sospetti divennero certezza.
“E chi sono gli altri due che verranno con noi?”
I palchi del teatro dell’opera erano per quattro!
“Alessandra e suo marito. Quindi puoi evitare di pensare che stasera voglia combinare matrimoni.”
“Va bene, nonna, mi dispiace.”
Le diedi un bacio sulla bianca guancia appassita. Lei sorrise e uscimmo ad attendere la limousine.
La limousine della nonna, era lei quella con i soldi, io ero solo il ragazzo fortunato che avrebbe ...
... ereditato un mucchio di soldi quando sarebbe passata a miglior vita... non era che volessi spingere mia nonna nella tomba. Lei era una meravigliosa vecchia ragazza e quando fosse morta avrei dovuto partecipare a molte riunioni di azionisti, leggere prospetti e partecipare a riunioni del consiglio di amministrazione e tutte le altre stronzate che arrivano con una proprietà di circa duecento milioni di euro. No, sarebbe stato meglio che la nonna vivesse per sempre, per me sarebbe stato fantastico!
Ecco spiegato perché, quando voleva andare all’opera, venivo arruolato come sua scorta. Era un piccolo prezzo da pagare... se non ti dispiace stare seduto per ore ascoltando Verdi o Paganini un paio di volte al mese. Avevo una piccola radio in tasca e potevo tranquillamente infilare l’auricolare dopo che la nonna si era distratta.
Era fortemente devota ai classici, in particolare a “La Traviata”, che era quello che avremmo visto (di nuovo!) quella sera.
Arrivammo al teatro dell’opera e fu allora che la nonna si scoprì.
“Oh, Miriam, cara!” Agitò allegramente la mano: “Guarda, Dario, è Miriam, è la figlia di Alessandra.”
Una ragazza piuttosto carina della mia età, che irradiava felicità, ci venne incontro quasi ballando. Beh, disinvoltamente avrebbe potuto essere la parola migliore, sapete, quando una ragazza ti si avvicina e vuole fare buona impressione su di te? Quel tipo di camminata.
“Mi dispiace, signora Conti, ma mia madre e mio padre non sono riusciti a farcela ...