1. Con il mio amichetto


    Data: 13/07/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: pirlino, Fonte: Annunci69

    ... vedi.
    
    Cercai di capire e accontentarlo, convinto che fosse quasi un gioco, per espellere il grosso fragolone che mi aveva ficcato indietro. Ma non andò così. Gennarino si dimostrò assai esperto: in realtà mi fece sì spingere ma solo per ficcare meglio. Anche se molto lentamente, Gennaro mi penetrò fino alla radice del cazzo, fino alle palle, ma non provai particolare dolore, anzi, quello scivolare infinito era godurioso. Mi pareva che un lungo serpente si facesse strada, senza sforzo, nelle mie viscere fino a toccarmi l’osso sacro, dandomi solo un lievissimo fastidio.
    
    Dopo qualche minuto dentro di me continuò, lento e incalzante, senza crearmi più traumi. Quando capì che ero del tutto suo, m’indirizzò con le mani nella posizione che desiderava. Mi ritrovai di schiena, col cazzo ancora ficcato inesorabilmente in culo.
    
    - Sollevati un poco, - disse – che entra meglio...Ancora una volta lo accontenti, inarcandomi e rendendomi più disponibile al suo piacere. Era un leggero sollievo pensare che stavo facendo le cose meccanicamente, solo per liberarmi al più presto da quella oppressione.Nonostante mi stesse inculando a sangue, ancora non ammettevo, né forse capivo, quanto ne stessi realmente godendo.Gennaro spinse il cazzo in me in tutti i modi immaginabili: svelto, lento; tutto dentro, tutto fuori... per poi rientrare di botto, riproponendomi senza intoppi la “cerimonia” della “spaccatura”. Finché mi calò addosso, con tutto il peso, e si dovette trattenere per grugnire ...
    ... piano, come una belva ferita, mentre, evidentemente, eiaculava in profondità tutta la sua sborra.Era notte fonda.
    
    Gennaro se n’era andato nel suo letto, per non farsi trovare nel mio letto dalla mamma.
    
    L’ano non mi faceva realmente male ma lo sentivo indolenzito. Era una sensazione di “scompostezza”, non saprei spiegare. Come se qualcosa non fosse al suo posto, lo sentivo che era stato malmenato, posseduto, un “disordine” forse più psicologico che fisico; una specie di ribellione del corpo dovuta all’uso innaturale del mio culo.
    
    Stanco e sopraffatto dagli eventi, cercai almeno di riposare, facendo attenzione a non cambiare posizione col terrore di perdere dal buchetto ciò che avevo ricevuto. Se avessi lasciato una sola traccia del misfatto, se qualcuno si fosse accorto dell’accaduto mi sarei sicuramente buttato giù da un precipizio.Mi svegliai un po’ tardi. Gennaro non c’era e sentivo il tintinnio tipico delle tazze e dei piattini; era ora di colazione.
    
    Provai a girarmi, per alzarmi come al solito, ma una sensazione di rilassamento mai provata mi assalì al basso ventre. Ricordai tutto ciò che mi era successo e immediatamente fui lucido.Per prima cosa, non avevo le mutandine.Gli slip, infatti, erano caduti per terra, forse a causa dei “movimenti” della notte. Sperando di non incontrare problemi, raccolsi le mutande e, tenendomi una mano a coppa sotto il culo, saltellai rapido verso il gabinetto.Solo quando chiusi la porta a chiave, ripresi a sentirmi più a mio ...
«12...5678»