1. Café au lait....


    Data: 10/07/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: xNemesi, Fonte: Annunci69

    ... entrato alle spalle.
    
    Seguo con assoluta precisione le istruzioni, avanzo nell'ingresso tenendomi sulla destra
    
    rispetto alla grande scalinata che sale al piano superiore sorretta da alcune colonne finemente cesellate e prendo un corridoio che dal punto in cui ero prima non potevo vedere.
    
    E’ tutto come avevo immaginato, o meglio, la realtà va ben oltre l’immaginazione, sembra di stare in una casa museo di metà ottocento, avete presente il Poldi Pezzoli?, ecco la stessa cosa, come gli stucchi i quadri, gli arazzi ed alcune vetrinette contenenti ceramiche e piccoli oggetti di ogni tipo che accompagnano i miei passi per questo lungo corridoio che sembra non finire mai e su cui si aprono numerose stanze. Tutta la casa profuma di buono, non so dirvi esattamente di quale essenza, ma dev'essere qualcosa di leggermente speziato, che ha a che fare con il sandalo o con il tè, perché la mia mente mi riporta subito al Giappone.
    
    Sono talmente rapito da luogo e atmosfera, che quasi mi dimentico il motivo per cui sono lì. Me lo ricorda la targhetta “Servizio” posta su una porta situata alla fine del corridoio più piccola delle altre. Entro chiudendola alle mie spalle cercando di ricordarmi le istruzioni ricevute e pensando che forse avrei dovuto stamparle e portarle con me.
    
    Mi guardo intorno, tutto corrisponde alla descrizione, mi chino e mi slaccio le scarpe, le sfilo insieme alle calze e le ripongo nella scarpiera che mi è stata indicata. Poi mi tolgo la giacca, mi allento la ...
    ... cravatta, sbottono la camicia i polsini, mi tolgo i gemelli, apro la cintura dei pantaloni slaccio i bottoni, tolgo l’orologio e infine ripongo ogni oggetto e indumento in ordine perfetto in un antico guardaroba a muro in legno intarsiato.
    
    Prima di sfilarmi i boxer mi guardo allo specchio per darmi un’ultima occhiata.
    
    Da quel che ho intuito la mia ospite è molto esigente, dopo averli tolti controllo che anche lì sotto sia tutto a posto come mi ha chiesto.
    
    Esco dalla piccola stanza di servizio completamente nudo e mi incammino lungo il corridoio seguendo le indicazioni verso una porta poco più in là.
    
    Come da istruzioni mi ritrovo in grande cucina.
    
    Su un piccolo tavolino di servizio c’è la divisa che devo indossare.
    
    Oddio, parlare di divisa forse è un po’ un’esagerazione, il tutto si riassume in un corto e stretto grembiulino bianco di lino semitrasparente traforato e ricamato da legarmi alla vita che mi copre giusto giusto il pacco e poco altro, ed un paio di ballerine di lacca nera con una specie di fiocco piatto sulla punta, da mettere ai piedi.
    
    Vicino ai fornelli, una moka di porcellana già pronta.
    
    Sul tavolo, un grande vassoio in argento appena lucidato con tutto il necessaire: piattino
    
    tazzina, lattiera, zuccheriera, cacao, cucchiaini, tutto in pregiata e delicatissima ceramica di Servés decorata con motivi floreali ed oro zecchino, alcuni tovagliolini di lino e per finire un paio di piattini contenenti dei biscottini ricoperti di cioccolato ed ...
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