1. Per piacere, scopa mia moglie! Prima parte.


    Data: 14/04/2018, Categorie: Cuckold Autore: Baxi, Fonte: RaccontiMilu

    ... quando una macchina si ferma davanti a me. «Che stai aspettando? Sali ti do un passaggio.» Riconosco Carlo al volante. Parliamo e lui mi dice che abita poco più avanti e che percorre tutti i giorni questa strada, per cui si offre a ripetere la cosa giorno per giorno. Da quel giorno la nostra amicizia è rafforzata: non siamo più capo e subalterno, ma due persone che si rispettano e che lavorano bene insieme. Il venerdì, mentre si torna, mi chiede se mi piacerebbe fare due tiri a tennis, la domenica mattina. Accetto volentieri perché mi piace fare sport; di solito pratico il nuoto, ma anche il tennis mi rilassa e, soprattutto, mi tiene in forma. La domenica successiva, quindi, passa da me e, insieme, raggiungiamo un complesso sportivo, composto da campi da tennis e calcetto; vi è poca gente e, anche se al coperto, fa un po’ freddo, del resto siamo quasi a Natale. Carlo si rivela un energico avversario, leale ma fortissimo e, alla fine delle due ore, siamo pari; lui si complimenta con me e andiamo a fare la doccia. Mi spoglio e mi ci infilo sotto; le docce non sono separate, quindi ciascuno può guardare l’altro. Appena lì, mi insapono e prendo a lavarmi. Lui arriva subito dopo: era andato a pisciare e, quando apre l’acqua, io mi giro e vedo che, stupito, sta fissando il mio cazzo in posizione di riposo. Non mi reputo un super, perché credo di avere un cazzo di circa venti centimetri, abbastanza grosso quello sì, ma direi appena sopra la norma. Per un momento lui mi fissa, io ...
    ... fingo di lavare i capelli e chiudo gli occhi: per un attimo avverto un certo disagio. Ho fatto tante volte la doccia insieme ad altri uomini, ma non mi sono mai sentito così imbarazzato. Chiudo l’acqua ed esco. Poco dopo mi raggiunge, non dice nulla, si asciuga e poi si mette sotto il fon da parete, per asciugare i capelli; quando alza le braccia per passare le mani sui capelli, l’asciugamani, che ha annodato ai fianchi, cade e rivela un cazzetto di minuscole dimensioni. Se io non mi reputo super, lui è decisamente piccolo, ma proprio tanto piccolo. In posizione di riposo, sarà come un dito di un adulto. Credo che, eretto, non superi i dieci centimetri e, poi, è sottile; ora comprendo il suo stupore quando aveva visto il mio. La settimana successiva non vi sono cose di rilievo, il lavoro gira, e l’atmosfera si fa sempre goliardica. Per la domenica successiva, mi rinnova l’invito a giocare ed accetto, anche perché non ho ancora trovato una piscina dove riprendere a nuotare; quindi, per non arrugginirmi, il tennis va bene; vengo però avvertito che, stavolta, dovremo andare un poco più tardi, perché la mattina presto i campi sono già prenotati; per me non ci sono problemi. Alle nove arriva con la macchina, salgo dietro, perché alla guida c’è sua moglie:
    
    «Piacere, sono Matilde, oggi è il primo giorno di apertura festiva dei negozi nel periodo natalizio; vi accompagno e, mentre voi giocate, vado a dare un’occhiata a due negozi nei pressi.»
    
    Seduto dietro ho modo di osservarla ...
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