1. Il diavolo e l'acqua santa


    Data: 30/06/2020, Categorie: Etero Autore: Candido1967, Fonte: Annunci69

    Quando Juanita dovette improvvisamente partire per il Sud America, a causa di un lutto familiare, io e mia moglie ci ritrovammo da un giorno all’altro senza una domestica, così essenziale per la nostra vita quotidiana. Allorché ci chiamò informandoci che si sarebbe dovuta trattenere a lungo in Colombia per problemi familiari, capimmo che non avremmo dovuto perdere tempo e cercammo immediatamente una sostituta di Juanita. La sua partenza repentina e il fatto che non sarebbe più tornata in famiglia con noi, ci rattristò. In specie Paola, mia moglie, rimase molto addolorata poiché la giovane domestica sudamericana era ormi da qualche mese anche una delle sue amanti preferite.
    
    Io, come ormai accadeva da un paio di anni, mi limitavo a guardare od al limite a fotografare ed a riprendere i loro amplessi o quelli che avevano con i loro innumerevoli amanti di ogni età e sesso. Infatti, dopo i sessant’anni, non ebbi più la possibilità di prendere parte in prima persona alle orge che mia moglie, di dieci anni più giovane di me, organizzava in villa e trovai di mio piacere poterla guardare mente si concedeva ad altri uomini o donne e, maggiormente, piacere me lo procurava assistere ai suoi incontri lesbici con la nostra domestica e poterli immortalare in immagini o video.
    
    Fummo costretti a metterci, in fretta e furia, alla ricerca di una sostituta di Juanita in quanto, vuoi per la nostra disabitudine ai lavori domestici vuoi per la vastità della villa che possiede numerose stanze, ...
    ... da soli sicuramente non saremmo riusciti a far fronte alla situazione di emergenza che si era venuta a creare. Un conoscente ci disse che un’amica della sua domestica, di recente giunta in Italia dalla Polonia, era in cerca di un lavoro. Era raccomandata come donna seria e volenterosa. Decidemmo di incontrarla.
    
    Fin dalla prima volta che facemmo la conoscenza di Izabela mia moglie mostrò insofferenza nei confronti di quella donna. Mi rivelò che a pelle avvertiva nei suoi confronti un senso di fastidio ed antipatia. Ma dava l’impressione di persona seria e fidata e, per il genere di mansioni che dovevamo affidarle, era proprio quello che stavamo cercando. Izabela era una donna sulla cinquantina, abbondante e slombata, tutta petto e fianchi, coi capelli crespi e spettinati e l’occhio pesto. Quando la incontrammo la prima volta vestiva con panni umili e semplici, in maniera priva di gusto. Insomma una donna rustica, una contadina polacca. E della campagna dell’Est Europa, oltra all’aspetto fisico, aveva anche conservato le maniere brusche ma sincere e dirette che a me, in fin dei conti, non dispiacevano mentre a mia moglie disgustavano tanto quanto l’aspetto di Izabela. Anche in seguito, riguardandola più volte sempre con i suoi poveri cenci indosso, mi sono chiesto se in gioventù potesse essere stata in qualche modo attraente o desiderabile e faticavo ad immaginarmela, anche nei suoi vent’anni, come un’acchiappa maschi. Un marito lo aveva però avuto e quella loro unione, ora ...
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