1. Il cazzo del signor fabio


    Data: 27/06/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Gay2way, Fonte: Annunci69

    ... mascella portata in avanti, gli occhi infiammati di voglia piantati nei miei. Si alza in piedi, calciando via pantaloncini e slip.
    
    "Vieni qui" mi dice, smanettandosi il cazzo. Mi avvicino rapidamente, faccio per afferrargli di nuovo l'uccello ma lui continua a masturbarsi da solo: mi tiene la testa finché la cappella, ora gonfia e ancora più lucida, non sparisce di nuovo tra le mie labbra. So cosa sta per succedere e quando accade sbrodolo di goduria anch'io: tre, quattro fiotti di densa crema schizzano fuori dal cazzone di Fabio, riempiendomi la bocca, ma a forza di smanettarlo alcuni schizzi mi colpiscono anche il volto e i capelli. Il tutto è accompagnato da un gemito profondo, prolungato: "Aaaaaaaaaaaaaaaah, sì! Così…"
    
    L'orgasmo lo porta a chiudere gli occhi e ad ansimare. Spero il cazzo finchè con è uscita anche l'ultima goccia di sperma, che mi gusto con la lingua. Finalmente Fabio riapre gli occhi e mi guarda: solo ora ingoio tutto lo sperma. Fabio scuote la testa quasi incredulo. "Minchia" dice soltanto, lasciandosi ricadere sulla sedia e trangugiando l'ultimo tè.
    
    Io mi rimetto in piedi, le ginocchia doloranti. Sorrido. "Mi sa che ...
    ... preferisco questa bevanda al tè" scherzo, per alleggerire la tensione e spezzare il silenzio. Fabio ride, ancora senza fiato.
    
    "Te ne tengo un po' da parte per un'altra volta allora. Era da settimane che non sborravo così…"
    
    L'uomo si rimette i pantaloncini e lancia un'occhiata ai miei, ancora gonfi ma adesso con una chiazza di presperma ben evidente. "Mi spiace… ma io…"
    
    "Non ti preoccupare" lo interrompo. "Non sei obbligato. Anzi, è stato gentile a prestarmi le mollette… e il cazzo" dico, con un occhiolino.
    
    Lui scoppia a ridere, alleggerito. Poi è come se tornasse lucido: saluta in fretta con un "Devo andare. Ci vediamo" e va verso la porta. Lo sento che esce chiudendosela alle spalle.
    
    Noto che sul patimento sono rimaste le sue mutande bianche, macchiate (di piscio? Di presperma?) e soprattutto odorose. Mi stravacco sul divano: le mutande di Fabio in mano, premute sul volto, umide di sudore, e inspiro profondamente l'odore maschio e pungente del suo cazzo. Mi tocco il cazzo, ormai liberato dalla stoffa. Mi masturbo rapidamente e in pochi secondi vengo ansimando, imbrattandomi tutto il petto, con in bocca ancora il gusto della sborra appena ingoiata. 
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