Il cazzo del signor fabio
Data: 27/06/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Gay2way, Fonte: Annunci69
... così spesse perché anche a me è capitato di sentire loro che ci davano dentro. Piuttosto raramente in realtà… Così decido di giocarmela a mio vantaggio.
"Ahahah, scusate! Dovevo pensarci… ammetto che qualche volta anche io vi ho sentiti divertirvi" rispondo, facendo un occhiolino con cameratismo. "Quando ci vuole ci vuole, no?"
"Eh sì… il problema è che ci vuole più spesso di quanto si riesca a concludere" ribatte.
"Eh… non sempre alle donne viene voglia tanto spesso quanto a un uomo" rispondo. Come se ne sapessi qualcosa, di sesso femminile.
"Già… ma come si fa in questi casi? Tu hai qualche idea?"
Lo guardo. Pian piano ha allargato le gambe, ha sfilato una ciabatta per giocarci con il piede. Una mano è posata sul tavolo, accanto al bicchiere ormai dimenticato. L'altra è poggiata sulla coscia, proprio accanto al punto dove un certo rigonfiamento aveva cominciato a farsi vedere…
"Se ti serve una mano ci posso pensare io" dico, deglutendo. Mi avvicino verso di lui e mi inginocchio. Mi fissa senza dire niente, ma sposta la mano. Lo interpreto come un via libera… Così allungo le mani e abbasso i pantaloncini e gli slip sottostanti in un colpo solo.
Un cazzone svetta davanti ai miei occhi. La cappella lucida è già semiscoperta, la verga dura è dritta e larga: la afferro con una mano, facendo fatica a chiudere del tutto la mano. Non è un uccello molto lungo, ma poco importa. Soprattutto, è l'odore di sudore e di sesso che mi investe le narici e mi sale fino al ...
... cervello, inebriandomi. Senza perdere altro tempo mi avvicino e lo accolgo tra le mie labbra, assaporando il presperma di cui è già ricoperta la punta.
Gioco con la lingua tenendolo in bocca, succhiando e al contempo scappellandolo. Lo masturbo lentamente, passando le labbra umide sulla cappella e ricoprendola di saliva, che cola lungo l'asta fino a perdersi nel cespuglio di peli, brizzolato come la sua barba.
Sento il respiro di Fabio che è diventato più regolare, più profondo. Cerco di spingermi sempre più in basso, ad accogliere questo uccello pulsante più in profondità nella mia gola. A Fabio sfugge un gemito. Capisco che sono sulla strada giusta. Riprendo fiato un secondo e mi soffoco ancora con il suo randello. Premo la testa contro il suo ventre peloso, il naso e il mento solleticati dai peli pubici…
"Oh sì…" scappa sussurrato a Fabio.
Faccio per allontanarmi per respirare, ma inaspettatamente la mano dell'uomo si serra sulla mia testa e mi tiene ancorato lì dove sono. Mi scappa un conato, ma lui mi tiene lì. Cerco di resistere, ma comincio ad agitarmi… ho bisogno di aria, Fabio se ne accorge, ma sembra stia godendo dei mie conati, che diventano sempre più frequenti. La mia saliva sta colando sul suo pelo, sulle sue palle, sulla sedia…
Finalmente Fabio mi libera e io scatto all'indietro, tossendo, riempiendomi il petto nudo di saliva. Lo guardo, con gli occhi lucidi, boccheggiando per la mancanza d'aria: Fabio sta scuotendo la testa per il godimento, la ...