Ilaria e la scommessa Azzurra: Italia-Svizzera (1° turno)
Data: 23/06/2020,
Categorie:
Racconti Erotici,
Incesti
Sensazioni
Autore: LovelySara, Fonte: RaccontiMilu
... quando aveva iniziato a pensare alla risposta. «Sai quel costume verde e bianco che hai nominato l’ultima volta? Se l’Italia vince, lo indosserò per te».
La proposta gli era piaciuta, questo era stato evidente. Ma forse lo aveva messo anche un po’ in soggezione, perché per il resto del tragitto non disse molto. Non chiese dettagli, nulla. Ilaria si sarebbe aspettata una partecipazione diversa, e non poté fare a meno di chiedersi se avesse fatto bene ad azzardare così tanto. Anche durante la cena Paolo restò taciturno, tanto che sua madre glielo fece notare. «Mi sa che sento la tensione della partita» si giustificò lui. «Ma come? – intervenne il padre – Non avrai mica paura della Svizzera?». Lui scosse la testa. E poi, guardando sua cugina con la coda dell’occhio, spiegò: «È che stasera ci giochiamo tanto…». Lei se ne accorse, e per un attimo le brillò una luce negli occhi. Strinse le labbra per trattenere un sorriso che già faceva capolino, e staccò gli occhi dai suoi concentrandosi sul proprio piatto. «Vero, vero, se vinciamo siamo già quasi qualificati» convenne il padre, infilandosi in bocca un enorme spicchio di pizza.
Quella sera le due mamme rimasero in cucina, almeno inizialmente. Non solo perché la cena era iniziata un po’ più tardi rispetto all’altra volta, e c’era ancora da finire di mettere a posto. Ma anche perché a loro della partita non interessava granché, e preferivano restare a chiacchierare tranquille. Il salotto era meno ampio di quello della casa ...
... degli zii, ma stavolta i ragazzi poterono accomodarsi su uno dei due divani, con i padri sull’altro. Fra Ilaria e Paolo c’era il piccolo Alessandro, già agitatissimo e seduto praticamente sulla punta del cuscino.
«Quanto è veloce questo Spinazzola, ma con chi gioca?» chiese la ragazza più o meno al decimo minuto, ottenendo una risposta quasi in coro da tutti i maschi: «Roma». Non poté fare a meno di notare come fosse rimasta l’unica donna nella stanza, l’unica che guardava la partita da “profana”. Anche lei comunque non faticò a rendersi conto che l’Italia giocava meglio, molto meglio. E quando una decina di minuti dopo arrivò il gol su calcio d’angolo, segnato da quello che l’ultima volta lei aveva definito “l’energumeno con la testa quadra”, realizzò di aver scommesso ancora una volta sulla squadra sbagliata. «Peccato, Hunziker non ci è arrivato!» la prese in giro Paolo, saltellando dalla gioia davanti a lei. In tutta risposta, la ragazza si sfilò una ciabatta dal piede e gliela tirò, con un broncio che tradiva la difficoltà a contenere la voglia di ridere. Lui però con un riflesso felino schivò il colpo, e la ciabatta andò a colpire la libreria, non troppo lontano dalla tv. «Ilaria!» la rimproverò il padre, serio. Lei chiese scusa, mentre Paolo si riaccomodava furtivo sul divano, sforzandosi di non ridere. Non appena gli fu a tiro, lei lo colpì con uno schiaffetto sul braccio. «Forse ha fatto fallo di mano» disse a un certo punto lo zio, ridestando la loro attenzione. Ed ...