1. Ilaria e la scommessa Azzurra: Italia-Svizzera (1° turno)


    Data: 23/06/2020, Categorie: Racconti Erotici, Incesti Sensazioni Autore: LovelySara, Fonte: RaccontiMilu

    ... modo un senso di orgoglio e soddisfazione, quando lui aveva fatto accenno a quel costume che a suo parere le stava così bene. Era stato quasi un piccolo, innocente flirt… Diciamo che si erano divertiti a provocarsi a vicenda, e non l’aveva trovato così diverso da quando, piccolini, si punzecchiavano su mille cose, sempre pronti a prendersi in giro per poi riderne insieme. Fu anche per quello che propose ai genitori di lasciare che fossero lei e Paolo ad andare a ritirare le pizze che avevano ordinato per cena. «Ha la patente da poco, deve fare pratica, no?» aveva detto con la convinzione di chi sa di essere nel giusto. E già sapeva che in macchina l’argomento scommessa sarebbe saltato presto fuori, e che lo avrebbero potuto affrontare liberamente.
    
    Ed aveva ragione, oh se aveva ragione… Erano partiti da casa da neanche due minuti, quando lui le chiese sornione: «Allora, cosa ci vogliamo giocare stasera?». Lei decise di fare la sfacciata: «Non so se ti conviene scommettere, stavolta». Al che lui scoppiò a ridere, come per smascherare quello che già aveva annusato come un bluff. «Ma non avevi detto che volevi rifarti dopo l’ultima volta?» le fece notare con un sorriso. Lei lo ribadì, e poi arrivò dritta alla proposta: «Se stasera l’Italia non vince… durante le due settimane che saremo al mare, sarai un po’ il mio schiavetto. Quando ci sarà da lavare i piatti, da andare a fare la spesa, insomma quando i miei genitori mi chiederanno di fare qualunque cosa… tu sarai pronto a ...
    ... farla al posto mio». Paolo sorrise. L’idea che sua cugina, fra tutte le cose a cui poteva pensare, avesse immaginato uno scenario fra padrona e schiavo, lo divertiva. Di più, lo stuzzicava. «Ci sto» replicò senza alcuna esitazione. «Sicuro? Guarda che la Svizzera è forte… Ha vinto il girone di qualificazione davanti alla Danimarca, se non sbaglio». La nonchalance con cui era uscita questa informazione, chiaramente imparata a memoria, fece calare qualche secondo di irreale silenzio nella macchina. «Wow, qui qualcuno ha fatto i compiti!» scherzò a quel punto lui, senza poter nascondere l’entusiasmo. Il fatto che Ilaria si fosse così impegnata per quel loro gioco, lo appassionava. Allo stesso tempo, però, non poteva resistere all’impulso di prendersi gioco di lei: «E dimmi, visto che sei così esperta… Riesci a nominarmelo, un giocatore della Svizzera?». Istintivamente, Ilaria si morse il labbro inferiore. “Bastardo”, pensò fra sé e sé. Non conosceva i giocatori italiani, figurarsi se poteva indovinare quelli svizzeri. Più passavano i secondi, più il suo silenzio diventava imbarazzante. «Ehm… – disse con un volume di voce sempre più basso – Beh… Per esempio… Hunziker?». Quando arrivarono in pizzeria, Paolo stava ancora ridendo.
    
    «Senti, c’è una cosa di cui ancora non abbiamo parlato – osservò lui, sulla via del ritorno con i cartoni della pizza caldi nel bagagliaio – Se l’Italia vince, tu che metti in palio?». Se la aspettava, questa domanda. Più o meno da cinque giorni, cioè da ...
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