Godere nella vergogna ii
Data: 22/06/2020,
Categorie:
Etero
Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69
... notai una nota di perplessità, quasi di timore. Chiamarono il volo e salimmo.
MIA
Venne finalmente il giorno della partenza. Mi svegliai felice e iniziai a prepararmi. Non ci volle molto, come sempre avevo preparato tutto la sera prima, anche le valige che ora bastava chiuderle. Le chiudo sempre un momento prima di partire per non stropicciare troppo i vestiti. Preparai la colazione che consumammo in terrazza, mi feci la doccia e indossai il tailleur che avevo deciso di indossare per il viaggio. Chiusi le valige e ci avviammo finalmente all’aeroporto.
Arrivammo in forte anticipo, per cui, dopo aver consegnato le valige, ci accomodammo nella sala d’attesa dove mi appisolai poggiando il capo sulla spalla di mio marito.
Mi svegliò una leggera carezza della sua mano su un mio ginocchio. Lo guardai sorridendo, poi mi stiracchiai un po’ e gli detti un piccolo bacio sulle labbra.
Sorridendo e quasi sottovoce mi chiese cosa avessi comprato per la nostra vacanza parigina.
Lo guardai un attimo perplessa ma poi realizzai: avevo preparato il tutto la sera prima ma non avevo messo i miei acquisti in valigia, volevo farlo all’ultimo momento perché non volevo che me li vedesse. Volevo fargli una sorpresa lì, in albergo, prima di uscire per la nostra cenetta romantica. Che stupida che sono stata. La fretta e l’euforia mi avevano completamente distratta.
Cercai in tutti i modi di scusarmi con lui per la mia sbadataggine e distrazione. Non sapevo che dire, piansi quasi ...
... per questa dimenticanza. Sapevo quanto ci tenesse e sapevo come la mia distrazione lo aveva fatto rimanere male. Lessi la sua delusione nel suo sguardo e cercai di abbracciarlo chiedendogli perdono.
Pensai che non mi credesse e allora gli descrissi con estrema precisione i miei acquisti, il vestitino, la gonnellina, il reggicalze, le calze, le scarpe e tutto quello che avevo preparato.
Cercai di scusarmi in tutti i modi, promettendogli anche che avrei trovato il modo di farmi perdonare. Avrei fatto qualsiasi cosa per il suo perdono e glielo promisi.
“Dai, ora non piangere,” mi sussurrò sorridendo accarezzandomi il viso con un dito, “anche io ho acquistato qualcosa per te.”
Continuò dicendomi che probabilmente si era spinto un po’ troppo oltre, ma in quella città così distante e così grande, certamente non avremmo incontrato nessuno che avrebbe potuto conoscerci e quindi avrei potuto stare tranquilla.
Felice di essere stata perdonata lo strinsi al collo e lo baciai con tutto l’amore che avevo.
Proprio in quel momento chiamarono il volo e ci imbarcammo.
RODOLFO
La prima sera a Parigi era di giugno inoltrato. Nel pomeriggio lei aveva preso un appuntamento con il parrucchiere. Preparai la mia sorpresa, lasciai il pacco ben confezionato in camera e scesi ad attendere Mia nella hall. Lei tornò dal parrucchiere, aperitivo insieme e poi le dissi di iniziare a salire a prepararsi per la cena, preavvisandola che “sarà la sera che aspettavo e non dovrai mai dire di ...