1. Ninfomania di vita – Cap.5 “Un cerchio che si chiude”


    Data: 21/06/2020, Categorie: Etero Trans Sesso di Gruppo Autore: Eriaku, Fonte: RaccontiMilu

    ... Gigi, il postino, un tizio biondo sui trenta che tutte le mattine portava la posta direttamente a casa, puntuale alle 07:00 del mattino, anche di sabato! Ormai era così di famiglia che abbracciava da dietro la sua mamma mentre lui faceva colazione. E poco importava che lo facesse nudo. Certo, lui a quell’epoca non poteva capire che consegnava anche il suo cazzo duro alla piacente Ada, sempre e solo nel culo.
    
    C’era la zia Sara poi, una procace ventenne che spesso si fermava da loro a cena, quando restava a lavorare fino a tardi con papà. Gli faceva un sacco di coccole e lo stringeva in tanti abbracci. Le voleva bene come a una sorella maggiore, per questo la lasciava sempre vincere quando giocavano a nascondino nell’ufficio paterno, anche se ormai sapeva bene che si nascondeva sotto la scrivania di papà. Aveva solo cinque anni ma non era scemo! Il padre era seduto e la scrivania non era aperta davanti, ma sapeva benissimo che fosse lì perché il papà aveva sempre una strana espressione sul viso, e una volta gli aveva detto che era perché la scrivania era stretta. Per forza la zia Sara doveva essere lì! Ora, l’unica parte “stretta” in quei momenti, era l’uccello di suo padre nella bocca e spesso fra le grosse tette della giovane, ma cosa poteva saperne lui? Lo zio Salvo poi, un prestante trentenne fratello del papà, passava diverse volte al mese a portargli un regalo perché gli voleva bene, diceva. E lui era così contento quando, dopo che ovviamente lo zio aveva passato un ...
    ... po’ di tempo in camera, nel bagno, e talvolta anche in cucina, con la mamma, si fermava a giocare con lui! E Salvo a sua volta era felicissimo di giocare col nipote, dopo tutto quale uomo non lo sarebbe con le palle così magnificamente svuotate dall’eccezionale Ada? La zia Viola invece, che spesso lo andava a prendere a scuola, gli dava sempre dei dolci quando suo padre lo veniva a prendere, mentre accompagnava il genitore in cucina per prendere un caffè. Mattia Primo veramente prendeva più che altro a colpi di cazzo quella rossa tutto pepe, ma ogni tanto le guarniva il caffè con una sana sborrata, quindi non era poi così diverso, giusto?
    
    La sua preferita però, rimaneva la zia Annie. Di origine olandese, era per lui quanto più simile ad uno zio ed una zia insieme. Sì, perché la zia, all’anagrafe Hans, aveva delle tettone morbide come la mamma, ma faceva la pipì in piedi come lui e papà. E che dire quando li aveva beccati a fare il gioco del trenino? Quando, nel cuore della notte era entrato nella camera dei suoi genitori spaventato da un incubo all’età di sei anni, li aveva trovati tutti e tre abbracciati, la zia in mezzo. Aveva chiesto alla mamma perché stava facendo così tanto rumore, e lei mentre lo cullava a letto, gli aveva spiegato che stava facendo la locomotiva! Il piccolo si era riaddormentato, e la donna era tornata giusto in tempo per vedere Hans, pardon Annie, che schiacciata sul letto si faceva sfondare il culo dal marito che, senza smettere di martellare, le ...
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