Beyond the White. Indian target
Data: 18/06/2020,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Voyeur
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... volume di fuoco. In più, c’erano degli uomini con mitragliatrci RPD e M60. Armi da fuoco di soppressione che, contro quell’elicottero così sofisticato ma fragile, potevano essere devastanti. E soprattutto, laggiù c’era Nô. La sua signora. Lo Yakuza sentì il cuore avvinto da dita gelide. Non poteva abbandonarla, ma non intendeva neppure essere responsabile della sua morte. Una sventagliata di mitragliatrice tempestò la strada. L’auto inseguitrice fece dietrofront. Si allontanò, rapida.
La donna al volante imprecò senza parlare, stringendo lo sterzo fino a sentire dolore. -Erano sicuramente dei Dacoit di qualche cartello criminale.-, ragionò Arjun. -L’elicottero non è atterrato. Non li ha prelevati. E non era dei nostri.-, disse lei. -Quindi pensi che siano una terza fazione? Forse interessata a catturare quegli occidentali per qualche ragione?-, chiese l’uomo. La donna annuì. Conosceva Arjun. Avevano anche avuto una breve relazione, ma era acqua passata. L’uomo era comunque quello più abile del suo gruppo. E aveva subito capito ciò che pensava. Aveva una mezza idea che li avrebbero rivisti, quei tizi. E, poco ma sicuro, non in circostanze liete e favorevoli. -Torniamo alla base. Il capo vorrà sapere cosa c’è in ballo.-, disse la donna. -Subito.-, rispose lui, decisamente di pessimo umore. Comprensibile: la situazione si era deteriorata molto, molto in fretta. E il peggio doveva ancora venire. -Chiama anche la polizia e gli Interni. Forse riusciamo ancora a evitare il ...
... disastro.-, disse lei.
-Che facciamo?-, chiese John. -Usciamo. Mani in alto e sguardo basso. Cerchiamo di capire se possiamo giocarcela.-, disse James. L’uomo sospirò. Non che avessero scelta: sono circondati. Uscirono dall’auto, armi in alto sopra la testa, mani alzate e l’uomo si accorse di aver commesso un errore: gran parte dei loro nemici era nel bosco, relativamente impossibile a individuarsi dall’alto. -Armi a terra e dite al vostro elicottero di andarsene.-, disse una voce. Maschio, indiano, sicuramente molto confidente nel suo vantaggio. L’uomo lo cercò, trovandolo poco dopo. Baffi lunghi, barba, carnagione color caffelatte e un viso leggermente deturpato da una cicatrice. Brandiva il megafono come fosse stato un’arma. Rapidamente, lui e gli altri lasciarono a terra le armi. -L’elicottero ora deve andarsene.-, disse l’uomo col megafono. -Nô.-, disse il Giustiziere.
-Qi…-, sussurrò lei. C’era rabbia sui suoi lineamenti, oltraggio, l’infamia di chi non ha scelta se non la resa. L’uomo capiva. Comprendeva. Ma non era il momento né il luogo per rivisitare le eroiche gesta dei guerrieri nipponici di altri tempi. -Ora.-, sibila l’uomo. Nô sospira. Annuisce. Estrae la trasmittente con due dita. Percepisce gli sguardi di tutti su di lei mentre da l’ordine. L’elicottero rimane in volo. Un minuto, uno e mezzo. Armi puntate, colpi in canna, i Dacoit sembrano pronti alla strage. Poi, lentamente, con un senso di ineluttabilità innegabile, l’aeromobile abbandona l’area. Lasciando ...