L’uomo è cacciatore, la donna…
Data: 17/06/2020,
Categorie:
Etero
Autore: quiora, Fonte: Annunci69
“Ciao Stefano!” Il barista sa come accogliere il cliente abituale, sa che vuole il caffè leggermente alto, acqua frizzante, e che vuole essere servito in una posizione defilata, non a sgomitare in mezzo agli altri clienti frettolosi con l’auto accesa in seconda fila.
Stefano è il classico “piacione”, cinquantenne d’aspetto giovane, tale si sente, più che giovanile (brutto aggettivo, non lo tollera!), fisicamente può permettersi vestiti attillati ma non esagera, capelli corti dal taglio, ovviamente, “giovane” e barba brizzolati sempre curatissimi, riesce istintivamente simpatico e apparentemente è sempre rilassato, al tempo stesso è sempre vigile e attento a ciò che gli accade intorno.
Come stamattina, da dietro il fumo della tazzina ha subito notato una presenza non abituale nel “suo” bar, un locale di quartiere frequentato dalle solite facce. Una donna più o meno quarantenne, non particolarmente notevole per l’aspetto fisico, ma vederla muoversi, gustare un cornetto, sorseggiare il cappuccino, già gli basta per immaginarla in tutt’altra situazione.
Stefano si sente un maschio alfa, non per sopravvalutazione, ne ha avuto abbondanti prove, ma ha continuo bisogno delle riprove, conquistando qualunque essere femminile gli risulti attraente.
Il suo repertorio di approcci con gli anni si è arricchito, ma inizia sempre da un classico: avvicinamento e gioco furtivo di sguardi, per sondare se c’è disponibilità.
Ma la sconosciuta pare presa da tutt’altri pensieri. ...
... Armeggia col cellulare e si avvia alla cassa. Stefano finge di passarle maleducatamente davanti, poi si ritrae e si profonde in scuse. Lei lo scusa con molto garbo, ma non mostra di aumentare il suo grado di interesse.
Stefano attende che esca e la tiene d’occhio. La donna inizia a cercare un indirizzo poco oltre il bar, si ferma, percorre avanti e indietro il marciapiede, nervosamente, osserva una ad una una fila di vetrine.
Stefano si è fermato all’edicola di fronte, continuando ad adocchiarla, e decide di passare all’azione.
“Mi scusi, se sta cercando un negozio, posso aiutarla?”
“Magari… ho un appuntamento con una persona, mi ha detto il negozio al 18/B, ma non c’è nessuno, sono arrivata in ritardo e non riesco a chiamarla…”
“Il 18/B è questo, ma è chiuso da anni. E’ in vendita. Lo so perché sono agente immobiliare. Lei è interessata ad acquistarlo?”
“Ma nooo…sono qui per riprendere delle cose, ho saputo che erano rimaste dentro al negozio…”
“Effettivamente so che nel retro ci sono rimasti mobili e altri oggetti, che l’affittuario ha abbandonato quando se ne è andato, non pagava l’affitto. Il proprietario dei muri ha ottenuto lo sfratto e ha cambiato le chiavi.”
“Noooo! Che bastardo! Mi ha preso in giro un’altra volta! E’ mia la roba che c’è dentro, gliel’avevo lasciata in conto vendita.”
“Forse la posso aiutare. Parlerò col proprietario. Se si fida a darmi il suo numero, la chiamerò stasera.”
“Certo, grazie! Glielo do.” “Lo mandi al mio numero: ...