1. Due amiche nei guai (1° parte)


    Data: 12/04/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Mads19, Fonte: Annunci69

    ... conosciuto qualcuno e si è dimenticata di avvertirmi… Poi quando ha visto la mia telefonata mi ha spento il cellulare in faccia per non essere interrotta! Ora mi sente…”
    
    Marina si avviò decisa a piedi, convinta della sua ipotesi e sempre più arrabbiata, anche se in realtà sperava che tutto ciò non fosse vero, perché un comportamento del genere da parte di Giorgia sarebbe stato veramente spiacevole, e avrebbe seriamente rischiato di rovinare la loro amicizia, una delle cose a cui teneva di più.
    
    Camminando verso il locale, Marina passò davanti alla villetta dei sospetti di Giorgia. Ormai era quasi un mese che aveva buttato nel dimenticatoio quella storia, ma in quel momento ebbe come un flash: “Vuoi vedere che quella stupida… No, non è possibile,” pensò, “se fosse così sarebbe veramente troppo, anche per lei! Ora sbrighiamoci, sennò arrivo che l’aperitivo è già finito!”
    
    Quando arrivò al locale, Marina trovò le altre amiche che la stavano aspettando, ma Giorgia non c’era… Cominciò allora a preoccuparsi e riprovò a telefonarle, ma il risultato fu sempre lo stesso: cellulare irraggiungibile.
    
    Furono le amiche a sdrammatizzare: – Dai, stai tranquilla, – le dissero scherzando, – magari mentre era a comprarsi l’intimo avrà fatto colpo su qualche bel ragazzone e in questo momento sta meglio di tutte noi messe insieme… ah, ah! –
    
    – Beh, ci credo che non vuol essere disturbata allora! – aggiunse un’altra.
    
    Marina si lasciò convincere e dopo un po’ non pensò più a ...
    ... Giorgia; in fondo non era certo una bambina e sapeva badare benissimo a sé stessa. E ora voleva solo divertirsi: dopo una giornata di studio era stanca e aveva voglia passare un paio di ore in completa spensieratezza…
    
    * * * * * *
    
    Verso le sette il cellulare di Giorgia cominciò a squillare. Si trovava dentro la sua borsetta, in una piccola stanza chiusa e piuttosto buia al primo piano della villetta.
    
    Entrò di corsa uno dei banditi, che raccolse la borsetta da terra e vi frugò dentro fino a trovare il cellulare, che continuava a squillare. Lo prese e lo spense. – Accidenti a questi telefonini! – imprecò. Poi si girò verso un angolo della stanza: – E tu non credere di fare tanto la furba, ragazzina… –
    
    Giorgia era lì, legata su una sedia con le braccia dietro la schiena e varie corde strette intorno al busto, alle gambe e alle caviglie, ma non poté rispondere. Guardò il bandito con gli occhi pieni di paura, strozzando il suo pianto contro la spessa striscia di stoffa stretta fra i denti con cui l’avevano imbavagliata. Una lacrima le rigò lo zigomo andando a bagnare la grossa bandana annodata dietro la nuca che le copriva completamente la bocca.
    
    Prima di uscire il bandito le rivolse un’ultima minaccia: – Dobbiamo ancora decidere come sistemare le ficcanaso come te! –
    
    * * * * * *
    
    Uscirono dal locale verso le nove; le giornate erano molto lunghe, e c’era ancora luce, così fecero una breve passeggiata per il centro tutte insieme. Poi Marina salutò le amiche e si ...
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