1. Musica e amore fra balconi


    Data: 15/06/2020, Categorie: Etero Autore: Pillonamanna, Fonte: Annunci69

    LA VICINA DI BALCONE
    
    Mi accesi una sigaretta anche se non ne avevo davvero voglia. Oggi ne avevo fumate troppe, nella vana convinzione che ognuna di esse potesse smorzare un po’ la noia della quarantena.
    
    Ma era una convinzione stupida, avevano tutte lo stesso sapore e anche la vista dal mio balcone era sempre la stessa: una muraglia di palazzine che nascondeva tutto il resto della città al mio sguardo, come un pigro e ottuso gigante di cemento che se ne sta lì seduto a fissarmi senza interesse.
    
    Tuttavia stava calando la sera, e a poco a poco si nascondevano dietro i palazzi anche gli ultimi raggi di sole, che sparivano via nel crepuscolo. Questo è il momento della giornata che preferisco, il cielo si fa indaco e il blocco di palazzi di fronte a me si trasforma da quel noioso gigante grigio che è durante il giorno, in un’enorme lanterna che lascia trasparire la sua luce dalle centinaia di piccole finestrelle che si aprono sui suoi lati. E ogni finestrella ha un che di misterioso, perché è abitata da piccole sagome nere che improvvisamente fanno brulicare di vita tutto il blocco, che ora pare trasmettere tutta quell’energia verso il cielo slanciandosi attraverso le decine di sottili antenne televisive che vi stanno in cima.
    
    Questo spettacolo mi rasserena sempre, e rimasi a guardarlo fumando la mia sigaretta con un leggero senso di pace a farmi compagnia.
    
    In quel momento sentii aprirsi la porta finestra del balcone accanto al mio, e fui stupito nel vedere che non ...
    ... era la mia vicina di casa abituale, ma una ragazza che non avevo mai visto prima, e non so perché ma ne rimasi da subito folgorato. Aveva un asciugamano arrotolato in testa a coprire i capelli ancora bagnati e imbracciava una chitarrina classica che aveva iniziato ad accordare distrattamente. E’ assurdo da dire, ma in un momento ebbi l’assoluta certezza che mi piaceva tutto di lei, dal modo in cui si era seduta e aveva accavallato le gambe, a come le sue mani tenevano delicatamente la chitarra e pizzicavano le corde. Mi piacevano le sue mani, mi piacevano i suoi piedi nudi: uno poggiato a terra incurvato sul dorso, e uno che ondeggiava leggero a ritmo di musica sulla gamba a penzoloni. Mi piacevano i suoi occhi castano-verde e il suo sguardo semplice e luminoso, il suo nasino piccolo e la curva perfetta delle sue labbra lievemente aperte per la concentrazione. Mi piacevano i suoi capelli anche se erano nascosti dall’asciugamano, mi piaceva il suo asciugamano perché era suo e perché i suoi colorati motivi africani erano in perfetta armonia con la sua pelle olivastra.
    
    Era vestita semplicemente, un paio di shorts grigi e una canottierina verde da cui si intravedevano due piccoli seni visibilmente non coperti. Al collo aveva un paio di piccoli ciondoli in legno e al polso qualche braccialetto di tessuto intrecciato.
    
    Per me era una visione perfetta, e pareva dare armonia a tutti i colori e gli odori della notte, che all’improvviso erano più dolci, rassicuranti e in qualche ...
«1234...8»