1. Il battaglione sacro - 1


    Data: 11/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... contemplare il ragazzo abbandonato sul letto, il cui unico segno di vita era il gemito sommesso che gli sfuggiva, assieme al respiro, dalle labbra socchiuse… quelle belle labbra piene, che fece così tanta fatica a non baciare. Ma per quanto grande fosse il desiderio di sentire sulle sue il contatto soffice di quelle labbra, non era davvero il momento; la visione, però, del bel corpo esanime, di cui nulla gli veniva nascosto, dal sesso già pieno e maturo, alle forme ben modellate dalla palestra, alla divina bellezza del volto, pur stravolto dalla sofferenza, lo riempiva di un profondo turbamento.
    
    “Dovrò stare attento che qualche dio non me lo rubi… - pensò – Dagli uomini saprei difenderlo, ma come faccio da un dio? Ma no, che dico? Nessuno ti ruberà a me, Cleonte: sei troppo brutto, decisamente troppo brutto per interessare agli Immortali.”, e sorrise Euristos, a quell’antica formula di scongiuro, sapendo bene che gli dèi non sono così sciocchi da lasciarsi ingannare dalle menzogne di un mortale innamorato.
    
    L’ingresso di un giovane schiavo lo distolse dalla contemplazione dell’amato.
    
    “Lo manda il medico.”, disse porgendogli un vasetto smaltato, chiuso da un tappo di sughero.
    
    “Ringrazialo per me.”, disse Euristos, prendendolo.
    
    Il giovane schiavo fece un cenno con la testa e uscì. Euristos, allora, contemplò con interesse la bella decorazione policroma del vasetto: doveva essere di fattura corinzia, pensò: il medico, del resto, proveniva da qualche villaggio ...
    ... dell’Istmo e ognuno si porta nel cuore l’amore per la sua terra. Tolse il tappo di sughero e immediatamente un penetrante, ma gradevole, aroma di menta si stemperò nell’aria della capanna. L’uomo lo respirò con piacere, poi con la punta delle dita raccolse un po’ dell’unguento verdastro, che conteneva, e cominciò a spalmarlo sui testicoli gonfi di Cleonte. Euristos muoveva la mano con delicati movimenti circolari, cercando di andare tutt’attorno allo scroto ancora implume: un fievole gemito accolse questa operazione. Sull’istante, il contatto, pur lieve, dovette essere infatti doloroso, ma ben presto la freschezza della menta cominciò a produrre i suoi effetti e lentamente i testicoli contratti cominciarono a sciogliersi, mentre un’espressione meno testa compariva sul volto di Cleonte e i gemiti si mutavano in un respiro più regolare.
    
    Diverso, invece, era l’effetto che quella operazione produceva sull’uomo: il suo respiro, infatti, cominciò a farsi più pesante, via via che un inevitabile rimescolamento si verificava nella sua mente e nel suo corpo. Incurante della situazione tuttora drammatica, il suo grosso cazzo si erse in pieno turgore, il prepuzio si aprì come un bocciolo, ritraendosi e lasciando che la punta del glande rosato sgusciasse fuori, già rorido di una goccia di seme traslucido. E non fu l’unico: anche quello di Cleonte cominciò a svegliarsi, quando il piacere della fresca manipolazione cominciò a farsi strada nel sordo dolore, che pulsava ai testicoli, ...