1. Il battaglione sacro - 1


    Data: 11/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    [Nota dell’Autore: agli inizi del IV sec. a.C. nell’esercito Tebano venne costituito un reparto speciale, detto “battaglione sacro”, costituito unicamente da guerrieri amanti. La motivazione era che ognuno avrebbe combattuto fino alla morte pur di difendere il proprio compagno. A questa iniziativa si ispira il presente racconto.]
    
    Appena il cavallo lanciato al galoppo fu alla sua altezza, Cleonte lo afferrò per la criniera, prese il balzo e atterrò sulla groppa con un grido sotto di pura gioia… che si mutò all’istante in un urlo di dolore straziante, non appena si ritrovò con le palle schiacciate sotto di lui.
    
    Non ci provò neanche a rimanere in sella, ma si lasciò scivolare a terra, rotolando lontano, mentre il cavallo sfrecciava via nella sua corsa. I compagni, che gareggiavano con lui, sul momento scoppiarono a ridere e proseguirono la competizione; ma un attimo dopo, voltandosi a dare un’occhiata, Xantos lo vide raggomitolato a terra: allora, lanciato un avvertimento ai compagni, voltò il cavallo e tornò indietro a prestare soccorso.
    
    Smontato d’un balzo, mentre il cavallo era ancora lanciato al galoppo, Xantos si avvide subito che le condizioni di Cleonte erano serie: l’amico, infatti, se ne stava raggomitolato sul fianco e sguaiolava con le mani entrambe strette all’inguine. Era nudo, come i compagni, che a differenza sua indossavano però le necessarie protezioni inguinali.
    
    “Stupido ragazzo! – lo rimproverò Xantos, inginocchiandogli al fianco – Te lo avevo ...
    ... detto di mettere il reggipalle, ma tu niente, testardo peggio di un mulo! Fammi vedere.”
    
    Xantos e Cleonte erano coetanei, diciottenni, avevano iniziato da poco l’addestramento militare e quel giorno era in programma una corsa a cavallo. Come consuetudine, i giovani si allenavano nudi, salvo una protezione inguinale, che però Cleonte non indossava, sentendosi più libero e sciolto a gareggiare con le palle al vento. In realtà, lo faceva per suscitare l’attenzione dei guerrieri adulti, e in particolare di Euristos, che vedeva seguirlo con occhio interessato durante le esercitazioni.
    
    Del resto, Cleonte attirava facilmente lo sguardo: bello di volto, com’era, con i capelli biondi inanellati, il fisico armonioso e un apparato fra le gambe forse più grande della sua età. Tutto in lui trasudava energia, grazia e armonia: le doti che, appunto, si richiedevano ad un giovane che stava per entrare nel pieno della vita.
    
    “Fammi vedere.”, ripeté Xantos, riuscendo a far girare Cleonte e staccandogli con forza le mani dall’inguine.
    
    Lo scroto era gonfio e violaceo, sotto le leggera peluria, e Cleonte ululò di dolore, quando l’altro glielo tastò con delicatezza, per verificare i danni.
    
    “Portiamolo dentro.”, disse ai compagni, che erano smontati e si avvicinavano a vedere e a prestare soccorso.
    
    L’istruttore, intanto, arrivava di corsa.
    
    “Stupido ragazzo!”, sibilò, sollevandolo di peso fra le braccia e portandolo verso il suo capanno annesso alle stalle.
    
    Lo depose sul ...
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