Cena con... sorpresa
Data: 05/06/2020,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: papiporcello, Fonte: Annunci69
... poter utilizzare il bagno, in fondo dovevo darmi una ripulita per non destare sospetti con mia moglie della scopata appena avvenuta. Entrai dentro e quando stavo per chiudere la porta fui raggiunto da Elena che con il dito in segno di silenzio si intrufolò con me anche lei. Attese il tempo della mia rinfrescata intima senza dire una parola, io non sapevo nemmeno come mi sarei dovuto comportare in sua presenza. Quando finii di asciugarmi stavo per ricompormi che lei si avvicinò a me, mi rassicurò e si complimentò per quella scopatina anale che aveva subito poco prima e disse che per regalo dovevo dare uno sguardo a quelle che ancora dovevo assaggiare, ovvero le sue tette. Si denudò facendo cadere il vestito a terra, il suo seno mi apparve alla vista bello e prosperoso. Quelle due collinette mi avevano incantato, mi tuffai con la bocca sui suoi capezzoli per leccarli dolcemente, poi mi ricordai della promessa che avevo fatto al mio amico e quindi per un attimo esitai a continuare. Lei mi rassicurò dicendomi che il padre sapeva tutto, anzi era stato proprio lui ad invogliarla a raggiungermi al bagno, quindi non dovevo assolutamente preoccuparmi. Succhiavo, leccavo e baciavo la sua pelle, le sue mani invece ...
... afferrarono entrambe il mio cazzo per scappellarlo un pochino. Con una di esse mi fece anche un leggero massaggio alle palle che gradii con gusto, ma poi fece una cosa assurda, tenendolo stretto mi trascinò come un cagnolino verso il bordo della vasca dove lei si sedette mentre io ero in piedi, con la cappella giocava come la punta di un pennello sul suo seno poi capii che voleva la scopassi proprio lì in mezzo. Lasciò cadere abbondante saliva dalla sua bocca e stringenodolo attendeva il mio movimento su di lei.
Guardava fissa i miei occhi e con la lingua si leccava il labbro superiore, portai un dito della mia mano dentro la sua bocca per farlo succhiare simulando un pompino. Con la voce bassa le ricordavo quanto fosse una puttana e come mi piaceva da morire, lei mi rispose che se proprio era così avrei dovuto anche pagarla per la serata trascorsa insieme. Ero al limite e lo aveva intuito, la mia espressione cambiò sul mio viso, a quel punto mollò la presa del suo petto impugnò il mio cazzo duro e continuò a fare su e giù con la sua mano. Fece giusto in tempo a leccarmi un pò la sacca dei testicoli e poi puntò la cappella in prossimità della sua bocca aperta e segò forte fino a farmi esplodere sulla sua lingua.