1. Una domenica particolare - 2^ parte (autobiografico)


    Data: 11/04/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: nanerottola, Fonte: Annunci69

    ... me. Fu a quel punto che aprii ancora di più le gambe.
    
    Fece una cosa che su di me ebbe l’effetto di una dolce tortura: avvicinò il suo uccellone alla mia fighetta e con delicatezza, fece scorrere la sua turgida cappellona dall'alto verso il basso, sulle grandi labbra disegnandone i contorni.
    
    D'un tratto sentii colare qualcosa di fresco sopra il clitoride e capii che fece cadere dalla sua bocca una quantità di saliva che provvedde a spalmare con la cappella sulla mia fighetta, ormai umida e bollente.
    
    Avvertii un brivido caldo di piacere.
    
    Mi aprì delicatamente le grandi labbra verso l’esterno, e con le dita intrise di saliva, massaggiò l'orifizio della mia fighetta.
    
    Chiusi gli occhi, totalmente abbandonata ancora una volta a quell’audace esperienza, sentii la sua cappella pulsante inizare a premere contro il mio buchetto in una eccitazione crescente.
    
    Iniziò lentamente a muovere il bacino, assecondando il movimento alla tensione del mio buchetto, guardandomi e tranquillizzandomi, che sarebbe stato delicato.
    
    "Piccola... il mio cazzo è grande!!!... e la tua fighetta è strettina per lui!!!", sussurrò con una forsennata voglia di entrare.
    
    Scese con la testa tra le mie gambe e inizio a divorarmela con passione, vorticando la sua lingua senza un domani, facendomi grondare come una porcella.
    
    Lui continuò appoggiando le mani sui miei fianchi facendomi ondeggiare in maniera sincronica con i movimenti della sua lingua, che ormai scopava la mia fighetta.
    
    La ...
    ... sentivo beante, calda, umida, pulsante, sotto i vorticosi movimenti della sua lingua, pronta ormai a ricevere il suo uccellone.
    
    Risalì sopra di me, mi baciò con passione tanto da sentire il sapore della mia fighetta dalla sua bocca.
    
    Era diventato famelico, e nella passionalità dei suoi baci uscirono dalla sua bocca parole che penetrarono la mia mente.
    
    "Sei una calda e vogliosa porcella", mi sussurrò.
    
    "Sei unica piccola!!! Mi stai facendo ritrovare la voglia di vivere...", mi sussurrò ancora.
    
    I brividi si susseguirono a lungo, coinvolgendo tutte le parti del corpo e dell’anima.
    
    Tra calore, eccitazione, sussulti, sentii il suo uccellone farsi spazio tra le mie carni, con movimenti decisi e costanti, che man mano aumentavano di intensità, generando un suono per l'udito e uno stupore per la mente.
    
    Udire il suono del suo cazzo imperioso nella vagina, e le sue palle pesanti infarcite dagli umori della fighetta grondante, che sbattevano sul buchetto del mio culo, fù un dettaglio lussurioso, che mandò ancora di più, fuori di testa, Alberto.
    
    Intrappolata dal suo corpo possente e inchiodata al materasso dalle sue gambe e dalla parte inferiore del suo corpo, mentre gli tenevo la testa tra le mani, sentivo gli affondi del suo cazzo, che riempivano ogni piccolo anfratto della mia vagina fino a sentire la sua cappella sbattere contro la mia cervice.
    
    "Piccola sei splendida!!!"... "Tu sei nata per scopare"... "Sai prendere il cazzo!!", mi sussurrava nella foga dei ...
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