Un bel terzetto ...
Data: 01/06/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: RedTales, Fonte: Annunci69
Da quando i suoi genitori erano andati a lavorare all’estero e lui si era trasferito a casa di suo zio erano passati più di due anni e quel giorno Mariano se ne stava sdraiato sul lettino nella grande terrazza dell’attico, che qualche decennio prima era stato sicuramente un lussuoso appartamento, e si gustava quel caldo sole di giugno. Come era solito fare, era completamente nudo.
L’uomo uscì dalla porta finestra e si avvicinò al lettino silenziosamente senza che il ragazzo, quasi assopito, si accorgesse della sua presenza e, sfilato l’accappatoio, scavalcò il lettino e gli si appoggiò sopra facendolo trasalire per la sorpresa.
Immediatamente immaginò cosa volesse e girò la testa da un lato per scambiare con lui un lungo bacio mentre Giovanni iniziò a muovere il bacino per trovare la fessura che desiderava espugnare trovandola quasi subito e iniziando ad esercitare una delicata pressione sullo sfintere nell’attesa che cominciasse a cedere per aprirgli la strada. Faceva sempre così, senza fretta. Pochi minuti dopo ciò accadde e il pene iniziò ad intrufolarsi, scendendo lentamente sempre più in profondità, ed arrestandosi solo quando i testicoli si schiacciarono sui glutei.
Rimase immobile per alcuni minuti godendosi le potenti sensazioni e, dopo aver staccato le labbra da quelle del suo giovane amante per sistemarsi meglio sopra di lui, si appoggiò sui gomiti per evitare di schiacciarlo troppo. Cercò quindi nuovamente la sua bocca e le loro lingue ripresero a ...
... giocare.
Poco dopo iniziò a muovere il bacino, sollevandolo ed abbassandolo ritmicamente, con calma per darsi e dare piacere dentro quel giovane corpo.
Mariano però, esile com’era, continuò a sentirsi quasi oppresso da quel grosso corpo che gravava sul suo, seppure gli stimoli che provava erano assai piacevoli. Adorava il modo in cui quell’uomo faceva l’amore perché sapeva muoversi in modo tale da farlo godere moltissimo facendolo pure durare assai a lungo.
Infatti ci mise molto tempo prima di riversargli nell’intimo un fiume di crema per poi fermarsi, restando immobile, per assaporare ogni minima sensazione che quel permanere lì dentro riusciva a dargli. Alla fine eseguì alcuni movimenti rotatori, come per raccogliere anche le ultime briciole di godimento e, finalmente, uscì.
Si inginocchiò vicino al viso di Mariano e i due si scambiarono un ultimo lunghissimo bacio.
“Ora scappo. Oggi lavoro fino a sera, tu?”
“Fino alla chiusura, ma forse devo fare un’oretta di magazzino in più.”
“Certo che fai spesso ore in più. Dovresti cercare di schivarle ogni tanto.”
“Lo so, ma il padrone è fatto così. Preferisce far restare solo quelli di cui si fida...”
“Si, si, però...”
Infilò l’accappatoio e se ne andò, riaffacciandosi una ventina di minuti dopo solo per salutarlo.
Nel frattempo Mariano si era nuovamente sistemato comodo per continuare ad abbronzarsi, incurante di quell’umidiccio che sentiva colargli tra le chiappe.
“Ma sei sempre qui!”
La voce lo ...