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Vita da cornuto 13 - Epilogo
Data: 01/06/2020, Categorie: Sentimentali Autore: P1945, Fonte: EroticiRacconti
... piaciute le ultime corna?” “Fortemente mia amatissima troia” e ancora “Godi mio cornuto …” Mi molla la nostra carezza. Mi smuove al punto da farmi avere un orgasmo. Contraccambio la carezza. Mi sorride. Torno alle parti basse. Incomincio a prenderlo tra le labbra roteando la lingua sulla punta. Ha un’erezione di pietra. È un vero piacere lavorare il suo cazzo a prescindere dall’immenso amore che gli porto. Adesso comincio a dargli qualche succhiatina alla cappella. Lo sento fremere leggero e carico di desiderio. Comincio a dargli qualche succhiata più profonda; mi accarezza i capelli. Non mi prende la testa per mandarmela su e giù come fanno molti; non gli è mai piaciuto: ha sempre voluto che io fossi libera di fare quello che volevo con la bocca senza costringermi. Ed ha ragione perché ho sempre intuito i suoi desideri e ne è rimasto sempre felice. Sono anni che non si fa più ingrossare la cappella con l’acido ialuronico. Questo rende più facile a me il prenderglielo in bocca totalmente fin dentro la gola. Ed è proprio a questo che arrivo dopo un po’ causandogli un gemito di ...
... piacere. “Brava la mia troia succhiacazzi! Stai facendo godere alla grande il tuo cornuto”. Credo che in questo momento sia felice. Adesso lo pompo con succhiate e su e giù che vanno dalla sommità al pube e ritorno con studiata lentezza. “Dimmi quando vuoi venire” “Gioca ancora un poco con il mio cazzo”. Gode come un maiale; ci manca solo di sentirlo grugnire. Dopo un bel po’ “Ora! Fammi sborrare ancora una volta nella tua bocca …”. Aumento progressivamente la velocità; prendo a carezzargli le palle con i polpastrelli; massaggio con la lingua il frenulo: succhio forte. Lo sento raggiungere il punto di non ritorno. Emette un lamento di goduria e scarica un primo fiotto di sborra tra le mie labbra serratissime. Sta immediatamente male. Il suo corpo è attraversato da spasmi di dolore al petto e spasmi di piacere al cazzo. Ha ancora la forza di carezzarmi la testa e crolla esanime. È morto a cazzo dritto, come voleva. Verso un diluvio di lacrime sul suo ventre. Ho la sua ultima sborra in bocca; la assaporo lungamente prima di mandarla giù. È la più buona che abbia mai succhiato. FINE